Tra gli episodi contesti anche un’estorsione a una delle persone coinvolte nell’inchiesta. Otto le persone coinvolte: NOMI
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Un linguaggio criptico per indicare la droga. Gli indagati, arrestati oggi nel blitz a Cosenza, erano soliti parlare in codice quando dovevano riferirsi al quantitativo di stupefacente da smerciare. Il particolare emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Cosenza emessa su richiesta della Procura. Gli agenti della squadra mobile (coordinati dal questore Giuseppe Cannizzaro, dal vicequestore aggiunto Gianni Albano e dal suo vice Claudio Sole) questa mattina hanno eseguito sei misure cautelari ai domiciliari e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
Contrasto agli stupefacenti, Capomolla: «Per la Procura di Cosenza è una priorità»Le persone coinvolte sono:
- Carlo Bruno (domiciliari);
- Davide Aiello (domiciliari);
- Piero Fortino (domiciliari);
- Ettore Torchiaro (domiciliari);
- Federico De Rango (domiciliari);
- Giovanna Gervasi (domiciliari);
- Roberto Casciaro (Obbligo di presentazione alla pg);
- Alessandro Cinerari (Obbligo di presentazione alla pg).
Nel corso delle indagini (coordinate dal procuratore capo di Cosenza Vincenzo Capomolla), sono stati sequestrati oltre trenta chili di hashish, tre chili di marijuana e quattrocento grammi di cocaina.
Tra gli episodi contestati anche un’estorsione a una delle persone coinvolte. Gli agenti hanno intercettato una conversazione nella quale una delle indagate parlava con un’altra persona lamentando il fatto che il figlio (pure lui coinvolto nel blitz di oggi) fosse stato picchiato perché non riusciva a saldare i debiti derivati dall’acquisto di droga. Dalle carte dell’inchiesta emerge, inoltre, che le persone arrestate avevano rapporti anche con esponenti delle cosche cosentine. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mattia Caruso, Franz Caruso, Emilio Lirangi, Cristian Cristiano, Piergiuseppe Cutrì, Fiorella Bozzarello, Luca Acciardi e Tanja Argirò.