La corruzione

Denaro al «mazzettista» per costruire su un’area archeologica: le intercettazioni che inchiodano l’ex comandante dei vigili di Vibo

Il Tribunale di Vibo Valentia definisce quello tra Nesci e Giamborino «un accordo perverso». Le (numerose) conversazioni dell’uomo dei Mancuso: «Mi ha chiesto la mazzetta e gliela devo dare»

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di Alessia Truzzolillo
6 giugno 2024
06:45
Giovanni Giamborino e l’ex comandante Nesci
Giovanni Giamborino e l’ex comandante Nesci

Il pagamento di una tangente in cambio di un permesso a costruire. Il Tribunale di Vibo Valentia ha definito quello tra Filippo Nesci, ex comandante dei Vigili urbani di Vibo Valentia e l’uomo dei Mancuso, Giovanni Giamborino, «un accordo perverso». Un’accusa per la quale l’ex pubblico ufficiale è stato condannato a quattro anni di reclusione nell’ambito del processo Rinascita Scott.
La vicenda di corruzione parte da un terreno nel comune di Vibo Valentia di proprietà di Giovanni Giamborino, esponente di vertice della cosca Mancuso condannato a 19 anni e sei mesi di reclusione, che risultava sottoposto a vincolo archeologico per la presenza di resti di un’antica strada romana. Vincoli che avevano costretto Giamborino, fin dagli anni ’90, a interrompere il progetto di realizzare su quel sito un immobile.

Somme di denaro per ingraziare Nesci

L’imputato era poi ritornato su quel proposito nel 2014, anno nel corso del quale gli investigatori registrano i tentativi di Giamborino di ottenere due autorizzazioni di variante, anche spingendo l’acceleratore su amicizie influenti.
Una prima variante al progetto relativo alla concessione edilizia rilasciatagli nell’anno 1987, Giovanni Giamborino l’aveva ottenuta nel 2015. Un secondo permesso a costruire in variante era arrivato nel 2016. A questo punto, scrivono i giudici, Giamborino «per “ingraziarsi” il Nesci, dirigente del settore urbanistica, gli avrebbe promesso somme dì denaro».


La carriera di Nesci

C’è da premettere, com’è sottolineato in sentenza, che Nesci, da comandante del corpo dei Vigili urbani, nel 2016 era divenuto dirigente del Comune di Vibo Valentia, e, ad aprile 2017 diventava dirigente dell’ufficio Edilizia Residenziale Pubblica Toponomastica.

«Mi ha chiesto la mazzetta e gliela devo dare»

Molte delle contestazioni che vengono rivolte a Filippo Nesci sono basate su intercettazioni ambientali e telefoniche.
E’ dalla viva voce di Giamborino che si apprende che questi «mostrava di conoscere a fondo la carriera di Filippo Nesci» che veniva definito un «mazzettista».
Ed è sempre da un conversione che viene fuori che « Giamborino era stato destinatario di una richiesta di denaro da parte del Nesci, per ottenere l’esito positivo della pratica amministrativa che riguardava la realizzazione dell’immobile» sul terreno sottoposto a vincolo archeologico.
«Mi ha chiesto la mazzetta e gliela devo dare», dice Giamborino riflettendo sul fatto che Nesci è da tenere buono perché è ancora giovane e resterà al suo posto ancora per 15 anni: «… ha cinquanta anni e per altri quindici anni a Vibo c ’è lui e non ci può andare, hai capito ? E a lui dal posto suo non lo possono cacciare non sente i Vigili, non lo posso cacciare mai dai Vigili, lo possono cacciare ma non dai Vigili perché è vincitore di concorso». Continua a leggere su IlVibonese.it

 

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