Magistratura

Il procuratore Bombardieri convocato dal Csm per le chat con Palamara

La quinta commissione di Palazzo dei Marescialli non decide sulla procura di Reggio Calabria, rimandando la scelta a fine mese. E chiama a Roma il magistrato reggino per vederci chiaro su alcune conversazioni con l'ex pm (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Antonio Alizzi
18 aprile 2023
21:57
Il procuratore Giovanni Bombardieri
Il procuratore Giovanni Bombardieri

Si complica più del previsto la pratica della procura di Reggio Calabria dopo la decisione della quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura di convocare per il 27 aprile prossimo il procuratore capo reggino Giovanni Bombardieri, già procuratore aggiunto di Catanzaro.

Il futuro del magistrato è ancora in bilico ma rispetto a prima il quadro valutativo si arricchisce di un elemento richiamato dai consiglieri togati di Palazzo dei Marescialli. A sparigliare le carte è stato il consigliere Andrea Mirenda, indipendente, che ha chiesto e ottenuto la convocazione di Bombardieri al Csm in quanto lo stesso intrattenne nel periodo antecedente al 2019, anno in cui scoppiò il caso dell’Hotel Champagne di Roma, conversazioni telematiche a mezzo Whatsapp e Telegram con l’allora pubblico ministero Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati.


Il togato Mirenda, prendendo atto che uno degli argomenti trattati da Domenico Angelo Raffaele Seccia, concorrente per la procura di Reggio Calabria, era quello delle “chat” di Bombardieri con Palamara, ha preso di petto la situazione, ritenendo necessario un approfondimento. Era stato comunque il Consiglio di Stato ad evidenziare come il Csm non avesse motivato sulle conversazioni digitali tra i due “ex” colleghi.

Ma di cosa parlarono Bombardieri e Palamara? Le tematiche erano tante e varie. Tra queste, senza dubbio si può citare il giudizio non positivo sull’operato della procura di Locri, nella persona del procuratore Luigi D’Alessio, che coordinò l’inchiesta contro Mimmo Lucano, già sindaco di Riace. Ma non solo questo. I due magistrati all’epoca discutevano anche di Nicola Gratteri e di alcune sue uscite pubbliche, nonché del lavoro investigativo che la procura di Catanzaro compiva nei confronti di alcune toghe in servizio presso il Distretto Giudiziario di Reggio Calabria. Palamara, in vista del Plenum del 2018, promise anche a Bombardieri che la prima uscita pubblica l’avrebbe fatta a San Luca nell’ambito di un’iniziativa sulla legalità. A distanza di cinque anni, il Csm vuole vederci chiaro e prima di nominare Bombardieri o Seccia intende non lasciare nulla al caso.

 

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