Il fotografo originario di Limbadi, re dei paparazzi della Dolce vita, ha partecipato all’udienza nel procedimento che vede l’attore francese imputato per averlo aggredito mentre gli scattava delle foto in via Veneto nel maggio del 2024
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Quando il giudice gli ha chiesto se ci fosse un modo per chiudere la faccenda, Rino Barillari, The King, ha risposto: «Basta che Depardieu mi chieda scusa. Soprattutto per quell’insulto a noi italiani...». È stato il momento clou dell’udienza del processo nel quale l’80enne vibonese, re dei paparazzi italiani, è parte civile contro il noto attore francese, recentemente condannato in primo grado a 18 mesi di carcere per violenza sessuale nei confronti di due donne.
Dell’udienza ne dà notizia il Corriere della Sera, in un articolo che prende le mosse da come il fotografo originario di Limbadi si è presentato al giudice: «Mi chiamo Saverio Barillari, ho 80 anni, sono del segno dell’aquario. Il mio lavoro? Il paparazzo, sempre a caccia di personaggi». Barillari ha testimoniato nel processo scaturito dall’aggressione che avrebbe subito il 21 maggio del 2024, in via Veneto. Gerard Depardieu, che non era a Roma per partecipare al processo, è imputato per lesioni.
«È l’ora di pranzo - ha raccontato Barillari - Stavo a caccia a piazza San Silvestro: verso l’una e mezza mi arriva un messaggio da un amico che mi dice: “C’è Depardieu in via Veneto”». Arrivato sul posto, The King ha individuato l’attore francese a un tavolo con una bellissima donna e ha cominciato a scattare fotografie: «Lei mi sorride alla prima foto, la coppia mi sembra tranquilla. Poi però Depardieu mi lancia dei cubetti di ghiaccio, come in passato si faceva durante la Dolce Vita».
Quel lancio - si legge sempre sul Corsera - è l’anticamera dello scontro: «Subito dopo la donna si alza, mi viene incontro per provare a togliermi la macchina fotografica. Mi ha persino graffiato. Pochi secondi, e Depardieu mi molla due-tre pugni. In francese dice anche qualche parolaccia. Ricordo italiennes m... Cado in terra. A quel punto mi hanno portato in ospedale». È stato a questo punto che il giudice gli ha chiesto se ci fosse un modo per chiudere la vicenda: «Mi basta che mi chieda scusa. Soprattutto per quell’insulto a noi italiani...».
Barillari, che ha compiuto 80 anni nel febbraio scorso, è nato a Limbadi nel 1945 e qui ha vissuto fino a 14 anni, quando con un amico decise di raggiungere Roma dove in pochi anni divenne uno dei più noti paparazzi che braccavano le stelle del cinema che frequentavano la Dolce vita romana.
“Dio ti vede ma Barillari pure”, il suo motto. Che gli è costato non poco a livello fisico: per le sue amate foto ha affrontato 162 visite al pronto soccorso, 11 costole rotte, diverse manganellate e persino una coltellata. E poi quasi 80 macchine fotografiche distrutte, così come una quarantina di flash.