Uno spreco – certifica la sezione regionale Corte dei conti – andato avanti per cinque anni. Per inerzia, con un contratto mai rivisto e una fornitura prorogata, la sanità ha pagato una fornitura il quadruplo di quanto avrebbe potuto (e dovuto, se avesse badato ai conti). Sperpero che colpisce in un settore sottoposto da 14 anni al piano di rientro e a tagli che gravano sulle cure dei calabresi. Mentre per una visita si è costretti ad attendere mesi, in alcuni campi non si badava a spese.

I giudici contabili hanno condannato M. A., 66 anni, dirigente dell’Asp di Cosenza, al risarcimento di 1 milione di euro per la gestione dei contratti relativi alla fornitura di gas medicali nei presidi ospedalieri di Castrovillari. Il periodo sotto accusa va dal 2019 al 2023, quando l’azienda sanitaria ha continuato a pagare cifre molto superiori rispetto ad altri presidi della stessa provincia. È grazie alle indagini della Guardia di Finanza che il caso è finito sotto la lente della magistratura contabile.

Costi alle stelle per i gas medicali

Secondo gli accertamenti, il gas medicale fornito dalla ditta D. M. C. costava 3,97 euro al metro cubo esclusa IVA, contro 0,80 euro (poi diventati 1,04) applicati in altre strutture dell’Asp di Cosenza. Questo divario è rimasto inalterato per quasi dieci anni, anche dopo la scadenza del contratto, senza l’avvio di una nuova gara che avrebbe potuto ridurre i costi e garantire concorrenza tra fornitori.

Solleciti ignorati e responsabilità accertata

Dagli atti emerge che la dirigente era stata più volte sollecitata dai vertici aziendali a rinegoziare i prezzi o a indire una nuova procedura di gara. Note ufficiali del 2021 e 2022 la invitavano a correggere le anomalie e a uniformare i prezzi ai livelli di mercato, senza ricevere alcun riscontro.

Il confronto con un’altra dirigente subentrata tra il 2019 e il 2020 dimostra che il comportamento della manager non è stato isolato ma «nettamente negligente», con omissioni che hanno prodotto un danno economico significativo all’azienda. La Procura regionale aveva stimato in 1.307.541 euro la maggiore spesa, imputandone la responsabilità principale alla dirigente per circa 1 milione di euro, considerato anche il periodo in cui era stata temporaneamente trasferita fuori regione.

Il rischio dei doppi pagamenti

Le verifiche interne avevano già evidenziato alcune fatture non correttamente registrate e rischi di doppi pagamenti. Segnalazioni della collega, predecessore della manager condannata, avevano avvertito dell’urgenza di una revisione dei contratti. Tuttavia, la nuova dirigente non avrebbe adottato nemmeno le misure minime di diligenza, esponendo l’azienda a un danno finanziario evitabile.

La decisione della Corte dei Conti

Il Collegio della Corte dei Conti ha quindi confermato la responsabilità amministrativa della dirigente e ha disposto il risarcimento integrale della somma di 1 milione di euro a favore dell’Asp di Cosenza, a titolo di maggiore costo sostenuto per la fornitura di gas medicali nel quinquennio 2019-2023.