‘Ndrangheta, il boss di Zungri Peppone Accorinti rinchiuso al 41 bis

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha applicato con proprio decreto il regime di carcere duro per il capomafia del Poro. Ha 20 giorni di tempo per proporre reclamo al Tribunale di sorveglianza

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di Redazione
6 agosto 2020
19:32
Nel riquadro Peppone Accorinti
Nel riquadro Peppone Accorinti

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha applicato con proprio decreto il carcere duro al boss Giuseppe Antonio Accorinti ritenuto a capo dell’omonimo clan di Zungri.

Accorinti è stato di recente arrestato nel corso della maxi-operazione Rinascita-Scott per numerosi reati e, in particolare, per il duplice omicidio di Antonio Lo Giudice e Roberto Soriano. In seguito è sopraggiunta una nuova ordinanza perché ritenuto responsabile di un traffico di droga internazionale sempre nell’ambito dell’indagine Rinascita-Scott. Accorinti, difeso dall’avvocato Francesco Sabatino, ha ora 20 giorni per proporre reclamo al tribunale di sorveglianza di Roma e contestare i presupposti che hanno determinato l’applicazione dell’articolo 41 bis dell’Ordinamento carcerario.


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