Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione e la cerimonia di inaugurazione relativa alla bonifica dell’area che per anni ha ospitato l’ex discarica abusiva in località Marinella, a Pizzo, nei pressi della foce del fiumo Angitola. L’intervento, divenuto possibile grazie all’utilizzo di fondi Pnrr, ha interessato una delle zone che nel tempo erano diventate tra le più compromesse della provincia, punto di accumulo di rifiuti e simbolo di incuria. 

Una vergogna che resisteva da oltre 40 anni: circa 45mila metri cubi di rifiuti interrati dagli anni ’70 fino all’inizio degli anni ’90, quando la discarica venne chiusa. Migliaia di tonnellate di spazzatura indifferenziata (a quei tempi non esisteva altro metodo di raccolta) che sono costate all’Italia anche che una procedura d’infrazione comunitaria.
Al termine delle operazioni di risanamento, l’area è stata riconvertita e oggi ospita un centro sportivo all’aperto. La struttura comprende due campi da padel, un campo di calcio a 5, due campi da beach volley e spazi verdi attrezzati con panchine, a disposizione della collettività. Un passaggio, dunque, dalla condizione di degrado ambientale a una funzione di utilità sociale e di promozione dello sport.

Un momento dell'inaugurazione

«Un progetto su cui abbiamo lavorato molto e che ha portato alla riqualificazione di un’area vittima degli errori del passato diventata negli anni emblema del degrado», ha dichiarato Fabrizio Penna, Capo dipartimento Unità di Missione per il Pnrr del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Concetti ribaditi anche dal Generale Giuseppe Vadalà, Commissario Unico per le bonifiche, che ha sottolineato: «Felici di poter dare nuova linfa ad un simbolo di degrado figlio di anni in cui la cura ed il rispetto dell’ambiente erano ancora argomenti marginali, oggi stiamo dando un grande esempio di legalità».

Al termine dell’incontro hanno espresso la loro soddisfazione anche il Prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, e il sindaco di Pizzo, Sergio Pititto. Entrambi hanno evidenziato il significato del progetto per la comunità locale e per l’intero territorio, che – come hanno ricordato – «ha sempre più bisogno di legalità».