Non appena è stata deliberata l'approvazione del nuovo progetto per le luminarie natalizie del 2025, a Tropea è partita la polemica. Non tanto relegata ai costi di quest’anno, circa 134mila euro per abbellire i luoghi più iconici e trasformare il centro nel “Borgo incantato” oramai famosissimo, quanto più per l’immagine stessa della città che, in quanto a buche tappate, di certo non ha mai “brillato”. «Gli eventi organizzati a Tropea fanno sempre faville, oramai qualsiasi cosa uno s’inventa in città tutto prende piede. È il nome di Tropea il primo successo, costruito negli anni, che attira migliaia di visitatori – ci hanno fatto sapere alcuni residenti –, ma poi la costante è che ci si perde nelle cose più logiche e, ancora peggio, non si impara mai dalle giuste critiche».

Sì, perché quella delle buche a Tropea è una vecchia storia, trita e ritrita «su cui davvero in pochi si sono impegnati con successo. E non parliamo di bitume a freddo, perché quello è proprio uno sperpero di denaro pubblico, ma di vera e propria scarnificazione e rifacimento del manto stradale. A Tropea pare ci siano da sempre strade di serie “A” e strade di serie “B” – continua ad evidenziare un nostro lettore tropeano – e di questa verità assoluta non ce ne lamentiamo solo noi residenti, inascoltati da chiunque negli anni, ma se ne rendono conto purtroppo gli stessi turisti che ci scelgono come meta per le loro vacanze».

«Vedono foto mirabolanti su internet che rubano davvero il cuore perché Tropea è meravigliosa, poi arrivano qui, portano benessere, e vedono la decadenza, l’arretratezza, la fatiscenza e il vecchiume della nostra cittadina. Abbiamo la bellezza e la bistrattiamo. Tropea è un incanto ma molte delle sue strade sono un vero incubo - ha rimarcato con un velo di rammarico - E come dargli torto? Anche quando poi, ovviamente, postano foto sui social di buche, topi e  blatte nel bel mezzo della movida, cinghiali a zonzo indisturbati, cestini della spazzatura stracolmi perché magari servirebbe pensare a un turno in più di raccolta in pieno agosto… No, a Tropea quando scatta l’ora “X” sul calendario, quello dell’inizio della della stagione estiva, di tutto questo non si può proprio parlare. Argomenti banditi. E via, tutto sotto al tappeto, tanto poi in inverno ci si passa il tempo a pontificare sugli errori che poi, puntualmente, si ripeteranno l’estate successiva».

Nulla di nuovo sotto al sole, tant’è che il regista locale Enzo Carone nel 2017 ha dovuto attingere alla satira per cercare di attirare l’attenzione sui disagi legati alla viabilità. E così, armato di carriola, pale, secchi, bitume a freddo poi acquistato direttamente dai cittadini e telecamera al seguito ha dato vita al “Buca tour”. Interventi tampone in pieno centro città divenuti subito sketch esilaranti creati assieme ad alcuni tropeani e al suo cameraman Nicola Marco Lorenzo. «L’idea – ci ha spiegato Carone – era nata per sensibilizzare gli amministratori ad intervenire su veri e propri crateri anche a ridosso di piazza Cannone, tant’è che gli stessi cittadini avevano poi sovvenzionato di tasca loro l’acquisto di bitume a freddo che poi è stato collocato nei punti più critici della città. Era partita all’epoca una vera e propria mobilitazione – ha poi concluso il regista – perché a Tropea una volta tolti i fiocchetti i problemi restano. Succede sempre così, inutile nascondersi».

Ma il problema, tornato poco dopo attuale e rimato tale, riguarda anche quei turisti che da anni frequentano la cittadina: «Sono 30 anni – ci ha raccontato una signora originaria della Puglia – che veniamo in vacanza a Tropea. Tempo addietro venivamo da giugno a settembre, ora solo agosto e settembre e col passare degli anni abbiamo visto il territorio sempre più maltrattato, sporco, con erbacce, marciapiedi con mattonelle instabili. Chi viene qui è ovvio che gira, mica vola! Sia a piedi che in auto le difficoltà sono delle volte notevoli: chi è anziano, come oramai lo siamo io e mio marito, deve prestare attenzione sui marciapiedi perché il rischio è di cadere e farsi male».

«Con l’auto poi – ci ha ancora raccontato – , raggiungere il centro è ogni volta un rebus. Tralasciando l’incremento esponenziale di auto avvenuto ovunque nel tempo, Tropea quel fazzoletto di terra è: i parcheggi disponibili in centro quelli sono, eppure, nonostante i copiosi incassi tra parcheggi, multe e tassa di soggiorno, non c’è un sistema che avvisi gli automobilisti che il centro è saturo e puntualmente ci s’imbottiglia nel traffico. Chi si lamenta della mancanza di parcheggi, che magari sarebbe opportuno creare nelle zone periferiche anche a pagamento e consentendo la navetta gratuita da e per il centro, ha ragione da vendere, ma sembra che la questione non abbia mai toccato nessuna della amministrazioni che si sono succedute nei 30 anni che frequento la città. Anzi, pare che la moda sia far pagare caro un parcheggio, specie per chi vorrebbe stare al mare mezza giornata, non dico poi un giorno intero».

E allora, come invertire la rotta? «Basta che chi amministra faccia due passi a piedi, spesso, in tutte le zone della città, che monitori con i propri occhi la realtà, che accolga le segnalazioni dei cittadini e che si metta in ascolto delle reali necessità di un territorio che campa d’immagine ma poi ha infrastrutture fragili. Tropea, ma soprattutto i suoi abitanti, credo meritino il giusto rispetto e non l’approssimazione. Perché i problemi non risolti si accumulano e i rammendi si tornano a strappare e vedere Tropea sciupata è davvero un grande peccato».