Escalation criminale

Viaggio nella Siderno sotto attacco: tra paura, tensioni occupazionali e voglia di non mollare

VIDEO | Il giorno dopo l’ennesimo attentato che ha mandato in fumo due mezzi del Comune, la città della Locride si è svegliata frastornata e ancora incapace di comprendere cosa stia davvero accadendo. Il sindaco Fragomeni: «Andiamo avanti»

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di Cristina Iannuzzi
17 novembre 2021
17:02

L’escalation di attentati a Siderno ha inevitabilmente acceso i riflettori su una città tornata alle urne dopo tre anni di gestione commissariale per infiltrazioni mafiose.

A siderno una sequela di intimidazioni

Per il sindaco Maria Teresa Fragomeni (Pd) non c’è stato neanche il tempo di gioire per la vittoria: alla vigilia del primo Consiglio comunale, il 4 novembre scorso, ignoti hanno incendiato due auto del consigliere comunale Domenico Catalano. L'incendio viene appiccato alle 6 di sera, nonostante a quell'ora sia ancora giorno, con i criminali che agiscono indisturbati e con una spavalderia che fa parte della strategia intimidatoria. «Io sono sereno, ma il clima è teso», confida Catalano mentre mostra i segni dell'incendio ancora visibili sull'asfalto.


Pochi giorni dopo, un altro episodio inquietante: sul davanzale dell'ufficio elettorale del comune, qualcuno lascia un proiettile inesploso. L'ultimo attacco avviene la notte tra domenica e lunedì scorsi. I malviventi scavalcano il muretto di recinzione dello stadio e danno alle fiamme due mezzi in uso all'ufficio tecnico.

Fragomeni: «Non ci fermeranno»

«È chiaro il tentativo di bloccare la democrazia, ma non ci fermeranno», dice subito il sindaco Fragomeni, che nonostante il grande clamore suscitato da quello che appare in tutta evidenza un attacco al Comune, non ha mai smesso di lavorare. Dalle riunioni di giunta alla questione rifiuti. Argomento delicatissimo, quest'ultimo, che genera forti tensioni con i lavoratori impegnati nel servizio di raccolta. Lo dimostra il fatto che mentre politici, sindacati, associazioni, forze dell'ordine e giornalisti presidiavano il Comune “sotto attacco”, a una manciata di chilometri, era in atto lo sciopero proclamato dai lavoratori della Locride Ambiente, la ditta a capitale misto, che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Siderno e in altri centri limitrofi.

Le tensioni per gli stipendi non pagati

Da giovedì un nutrito gruppo di lavoratori bloccava i cancelli del deposito impedendo ai mezzi di uscire e quindi di effettuare il servizio. Rivendicano mensilità arretrate. Chi due, chi tre e chi addirittura sette. Una protesta rientrata ieri sera dopo l'accordo tra i sindaci dei comuni interessati, sindacato e ditta. Quest'ultima, che lamenta crediti per 6 milioni di euro da parte delle pubbliche amministrazioni, si è comunque impegnata a pagare tutti gli stipendi arretrati.

Per il sindaco Fragomeni la questione rifiuti è stata la prima vera grana che ha dovuto affrontare nel suo primo mese di mandato, con una tensione crescente a causa delle inadempienze retributive di Locride Ambiente che, a quanto pare, allo stato non è in possesso del Durc.

Chi è stato?

Gli attentati hanno alzato al livello massimo lo stato di allerta, con tutti gli interrogativi che questi atti intimidatori si portano appresso. Chi ha preso di mira il Comune?
«Io non posso fare congetture su chi sia stato – dice il sindaco -. Che si tratti di criminalità organizzata o altro non lo so. Una cosa è certa. Questo gesto criminale, spregevole ed ignobile è rivolto a chi vuole il cambiamento di una città che esce da tre anni di commissariamento. Qualcuno vorrebbe bloccare questo processo da noi avviato, ma si rassegni, non ci riuscirà».

La solidarietà per Siderno: lo Stato c'è

Appare serena e decisa più che mai ad andare avanti, forte della solidarietà e degli impegni presi da più parti: «Non solo pacche sulla spalla, ma atti concreti». Dal ministro dell'Interno Lamorgese, al presidente della Regione Calabria Occhiuto, che donerà due mezzi per sostituire quelli andati distrutti, fino all’impegno del prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, che durante il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di lunedì a Siderno ha garantito la videosorveglianza e un rafforzamento dei controlli sul territorio.

Primo passo: videosorveglianza

«Siderno è priva di telecamere - ammette il primo cittadino -, ecco perché, su input dell'Ufficio territoriale di Governo, il 10 dicembre parteciperemo a un bando per l'impianto di videosorveglianza. Non appena sarà finanziato il progetto, installeremo i dispositivi per la prevenzione e il contrasto della criminalità diffusa. Nel frattempo i mezzi del Comune saranno ricoverati nei garage della caserma dei carabinieri».

Tra i cittadini di Siderno

I recenti attentati hanno creato allarme anche tra la popolazione: «I fatti di questi giorni - dice una donna - ci preoccupano. Erano anni che non accadevano queste cose», afferma con rammarico un uomo. Eppure, secondo il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, «a Siderno c’è 'ndrangheta di serie A». Basti pensare che negli ultimi otto anni, per ben due volte, il Consiglio comunale di Siderno è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. E come non dimenticare l’incendio di natura dolosa che il 14 settembre scorso ha distrutto il lido Paradise beach situato sul lungomare. La struttura, confiscata alla criminalità organizzata, è stata rasa al suolo in attesa dell’assegnazione da parte del commissario prefettizio a un'associazione del territorio.

Una città che oggi appare intimorita ma per nulla rassegnata. E proprio per squarciare questa cappa di paura che l’associazione #Inpiedipersiderno ha deciso di chiamare a raccolta i cittadini per una mobilitazione che si svolgerà sabato mattina per dire basta a questa escalation criminale.

Giornalista
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