Il virus West Nile registra i primi ricoveri in provincia di Catanzaro: sono due i casi al momento, entrambi di Guardavalle. L'Asp di Catanzaro ha avviato le attività di bonifica sul territorio, non si esclude che il focolaio possa essere collegato con gli episodi registrati nel Reggino

Restano stabili ma in progressivo miglioramento le condizioni di salute delle due persone ricoverate all’ospedale di Catanzaro dopo aver contratto il virus West Nile. Si tratta di una donna di 89 anni e di un uomo di 57 anni.

I due, residenti a Guardavalle, sono ricoverati nel reparto di malattie infettive dell’azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro, dove sono giunti in gravi condizioni e con sintomi di febbre e di encefalite.

L’Asp di Catanzaro già nella giornata di ieri ha completato l’indagine epidemiologica e in serata avviato le azioni di bonifica dell’area per contenere l’infezione che non si esclude possa essere collegata con il caso registrato nella locride.

«Abbiamo identificato nella zona di Guardavalle un focolaio, le bonifiche ambientali sono partite ieri sera» ha precisato il commissario dell’Asp di Catanzaro, Antonio Battistini. «Le misure di prevenzione della diffusione del contagio prevedono anche interventi su comuni limitrofi per circoscrivere l’ambito di diffusione dell’infezione. Riace appartiene all’alta provincia di Reggio Calabria, Guardavalle è nella bassa provincia di Catanzaro, sono aree di confine, quindi, potrebbe esserci un collegamento epidemiologico tra i due casi».

La donna risiede in un’area rurale del territorio comunale, mentre l’uomo, commerciante ortofrutticolo, era stato nei giorni precedenti all’infezione a Monasterace per lavoro

«Persone fortemente esposte al rischio di puntura da zanzara» ha chiarito il commissario che ha poi precisato che «il virus non si diffonde da uomo a uomo, non è quindi possibile il contagio tra persone. Il vettore è la zanzara, ci sono animali che rappresentano serbatoi. Tra questi principalmente gli equini, e quindi animali che solitamente si trovano nelle campagne, animali da cortile e gli uccelli».

«Il vettore è la zanzara quindi la principale azione da intraprendere a fini preventivi è la distruzione dei vettori, attraverso la bonifica ambientale» ha concluso Battistini. I veterinari dell’Asp di Catanzaro sono già stati nella serata di ieri a Guardavalle per completare l’analisi epidemiologica sugli animali della zona, effettuando il prelievo di campioni di sangue. La bonifica ambientale è stata avviata sempre ieri.