Dodicesima edizione

Premio letterario Caccuri ai nastri di partenza. Il presidente Barone: «Ormai è affermato anche all’estero»

Si parte il 6 agosto. Il comitato scientifico ha già selezionato i quattro finalisti, il vincitore verrà annunciato nel corso della serata di chiusura dell'evento, impreziosita dal concerto acustico di Diodato

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di Franco Laratta
28 luglio 2023
14:02

Ed eccoci alla 12ª edizione del Premio Letterario Caccuri. Una tappa importante di un premio ormai tra i più importanti d’Italia. Da Caccuri, piccolo borgo dell’Alto Crotonese, un esempio di come partendo da zero si possano creare eventi di altissima qualità e livello, dove l’arte, la poesia, la musica, la lettura, la letteratura diventano un importante veicolo di promozione. Un particolare merito va al presidente dell’Accademia, Adolfo Barone, che praticamente lavora tutto l’anno per organizzare il Premio. E con lui Roberto de Candia e Olimpio Talarico. Da loro tre è cominciato tutto 12 anni fa.


Adolfo Barone e tutta l’Accademia dei Caccuriani sono in grande fermento. Intanto per l’edizione di quest’anno, il comitato scientifico del Premio, presieduto da Giordano Bruno Guerri, ha selezionato già da alcune settimane i quattro finalisti: Massimo Cacciari con “Paradiso e Naufragio” (Einaudi), Lidia Ravera con “Age Pride. Per liberarci dai pregiudizi sull’età” (Einaudi), Gaia Tortora con “Testa alta, e avanti” (Mondadori) e Marcello Veneziani con “Scontenti. Perché non ci piace il mondo in cui viviamo” (Mondadori).

Si inizia il 6 agosto. Vediamo subito i momenti salienti delle prime due giornate. Lo facciamo con Adolfo Barone, presidente dell’Accademia che da 12 anni organizza il Premio.

«La festa dell’olio che si svolge il 6 pomeriggio alla Grancia del Vurdoj e in serata ci sarà il concerto di Toquinho.  Mentre il 7 mattina, passeggiata nei boschi con l’etnobotanico Carmine Lupia e la serata dedicata alla pop folk music calabrese».

Altrettanto interessanti l’8 e il 9 agosto: «Un palinsesto di interventi eccezionali, e tra questi: Domenico Iannacone, Daniele Castrizio, il procuratore Gratteri, Stefania Battistini e la performance di Ale e Franz».

La massima attenzione ogni anno va alla serata finale. Si vola alto con un cartellone veramente straordinario. «Grande attesa e grande fermento per il nome del vincitore della XII edizione del Premio Letterario Caccuri con la presenza dei 4 finalisti e concerto acustico di Diodato».

Per quanto riguarda lo spettacolo questi gli appuntamenti più attesi. «Come dicevo prima il 6 sera abbiamo Toquinho, il 7 sera gli Amakorà, il duo Loccisano de Carolis ed Enzo Gragnaniello, l’8 cabaret con Raffaello Tullo dei Rimbamband, il 9 sera Ale e Franz e il 10 interventi di cabaret di Carlo Amleto e concerto acustico di Diodato».

Dodici edizioni. Tutte di grande respiro. O forse qualcuna è andata meglio? «Non ce n’è una in particolare che sia andata meglio dello altre, perché è stato un continuo crescendo, se proprio ne devo citare una è l’edizione storica ed eroica in piena pandemia del settembre 2020 riuscitissima e vinta da Carlo e Renzo Piano».

Già, come dimenticare quell’anno, la situazione drammatica da cui usciva il paese, la voglia di ricominciare, la paura che non era del tutto scomparsa.

Dodici anni, dodici edizioni spettacolari in un crescendo di interesse nazionale notevole. «Confermo quello che dicevo poc’anzi: ormai il Premio letterario Caccuri non si è affermato solo in Italia, ma anche all’estero. Inoltre quest’anno l’azione promozionale coinvolgerà le bellezze dell’intera Calabria per mostrare al mondo una Calabria straordinaria».

Dietro a tutto questo c’è sicuramente una “macchina da guerra”. O forse meglio una struttura di persone che fa mille sacrifici ogni anno per mettere in piedi un evento così. «L’accademia dei Caccuriani oggi ha la struttura di un’azienda, quindi organizzata con responsabilità e professionalità, e perché no, anche parte di volontariato. I migliori supporters sono i Caccuresi e i Caccuriani».

Non è stato sempre tutto facile e scontato. «L’accademia dei Caccuriani è un’associazione no profit, quindi vive di sostegni pubblici e privati. In questo la Regione Calabria ha fatto la sua parte, ma d’altro canto la stessa Accademia ha dimostrato negli anni di guadagnarsi la fiducia di tutti gli stakeholders nessuno escluso e questo ci ha permesso di superare i momenti difficili, che pur ci sono stati. Il motto dell’Accademia e del suo presidente è: “Barra dritta e avanti tutta”».

Avanti tutta, uniti e compatti, perché solo così potrà ancora crescere questo straordinario Premio Letterario, orgoglio dell’intera Calabria.

 

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