Eccellenze nostrane

Il Bergamotto di Reggio Calabria può sprigionare un potenziale enorme. Con il riconoscimento Igp si colmerà un ritardo incomprensibile

Un gioiello della terra unico e di immenso valore. Nonostante numerosi tentativi di “imitazione” portati avanti in vari continenti, raggiunge determinate caratteristiche di pregio solo in uno specifico territorio costiero che si estende da Villa San Giovanni a Monasterace

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di Massimo Tigani Sava
23 dicembre 2023
12:44

Se la Calabria, e Reggio in particolare, possono vantare un gioiello della terra unico, inimitabile, identitario, di immenso valore e potenziale perché parla la lingua del gusto ricercato, dell'armonia olfattiva, del salutismo, della nutraceutica, della gastronomia che sposa il territorio, ma anche delle tendenze più moderne del beverage e della fantasia dei bartender, questo è il Bergamotto, l'Imperatore degli agrumi. La notizia giunta ieri non può che suscitare emozioni positive, anche perché colma un ritardo per diversi aspetti incomprensibile.

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Il Comitato promotore per il Bergamotto di Reggio Calabria Igp e la sua tutela e valorizzazione ha reso noto, con un intervento del proprio presidente, l'agronomo Rosario Previtera, che il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) «ha finalmente approvato il relativo disciplinare di produzione dopo due anni e mezzo di istruttoria complessa e intensa». L'ultima tappa che manca per il via definitivo a livello nazionale consiste nella cosiddetta “riunione di pubblico accertamento” da convocare a cura dell'assessorato regionale all'Agricoltura ed alla presenza di tecnici ministeriali. Nell'arco di pochi mesi, quindi, si potrebbe giungere alla pubblicazione dell'apposito decreto sulla Gazzetta Ufficiale e alla “protezione nazionale transitoria” che precede l'iter di riconoscimento da parte della Ue.


Il Bergamotto è un agrume dalle qualità organolettiche e nutrizionali straordinarie. Nel 2001 l'Unione Europea istituì la Dop “Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale”, riconoscendone storicità e qualità estrema, apprezzata dalle migliori case profumiere e cosmetiche al mondo, a partire dalle rinomate e diverse espressioni dell'Acqua di Colonia. La famosa “essenza” di Bergamotto, infatti, nonostante numerosi tentativi di “imitazione” portati avanti in vari continenti, raggiunge determinate caratteristiche di pregio solo in uno specifico territorio costiero che si estende da Villa San Giovanni a Monasterace, passando quindi per lo Stretto e risalendo lungo la costa jonica. L'economia reggina, con importanti ricadute anche sul fronte dell'organizzazione sociale, per alcuni secoli è stata intimamente connessa con il ciclo produttivo del Bergamotto e con la produzione di olio essenziale ricavato dalle sole bucce (scientificamente dette flavedo). Tralasciamo in questo contesto il racconto delle atmosfere tipiche delle campagne annuali invernali dedicate al Bergamotto, in cui donne, uomini e finanche i fanciulli erano impegnati nelle diverse e articolate fasi di estrazione dell'essenza, e rinviamo ad altro scritto anche le descrizioni relative al progresso tecnologico, prevalentemente autoctono, che ha accompagnato il passaggio dal “rito” della sfumatura manuale, usando spugne naturali, alla meccanizzazione. L'olio essenziale, fino ai giorni nostri che pur hanno assistito al trionfo delle sintesi chimiche, è considerato un componente prezioso dei migliori profumi in quanto è un insostituibile fissativo dei bouquet aromatici. A seconda degli anni, tra clima e oscillazioni internazionali del mercato, un litro di olio essenziale di Bergamotto di Reggio Calabria può valere fino a circa 200 euro. Senza entrare nel merito dell'utilizzazione arcaica del Bergamotto nella medicina popolare reggina, possiamo affermare che l'importanza di questo meraviglioso ed eclettico agrume è stata legata per tanto tempo al suo profumatissimo olio essenziale. La rimanente boccia, privata della colorata scorza, diveniva in genere “pastazzo” per l'alimentazione di bovini e ovini.

La scoperta dell'uso alimentare del Bergamotto di Reggio Calabria, tra polpa e succo, è abbastanza recente, ed è partita dalla grande tradizione pasticciera locale che ha generato sorbetti e poi torte e dolci secchi o con crema aromatizzata. Sono nati successivamente succhi e bibite, anche gassate, quali il famoso Bergotto ideato dal compianto Nino Autelitano a Bova Marina. Nel frattempo la ricerca scientifica ha scoperto importanti proprietà del succo, alimentando così nuove linee di produzione che guardano anche al biologico. In particolare, con studi effettuati anche nelle Università di Cosenza e di Catanzaro, confortate da analisi compiute in diversi laboratori all'estero, si è riscontrato che il succo di Bergamotto è ricco di molecole (statine naturali) in grado di aiutare il controllo dei livelli di colesterolo nel sangue, e non solo. Al contempo, partendo proprio dall'esperienza della medicina popolare, sono cresciuti gli usi dell'olio essenziale in vari campi sanitari. Bucce candite, marmellate, impiego di polpa e scorze in cocktail ed altre specialità del beverage, spremute, la fantasia dei cuochi che ha iniziato a comporre ricette (secondi di pesce, risotti, ecc.) al profumo di Bergamotto, hanno allargato enormemente lo spettro d'uso di questo fantastico agrume. Finanche il frutto fresco ha iniziato, pertanto, a essere richiesto in mercati importanti, trovando singoli consumatori disposti a spendere anche 5 o 6 euro al chilo.

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Fatte queste premesse, si comprenderà l'importanza della protezione del Bergamotto di Reggio Calabria anche per il frutto in se stesso, e quindi al di là del solo olio essenziale. Altre regioni del Sud, fiutando la crescita di interesse per il Bergamotto hanno iniziato a produrlo a fini alimentari (l'olio essenziale di estrema qualità continua a essere una prerogativa di fatto esclusiva del Reggino). Il riconoscimento dell'Igp potrà scatenare tutto il potenziale dell'imperatore degli agrumi (questa denominazione è mia, avendola coniata nel corso di tanti servizi giornalistici realizzati nei luoghi prediletti), e potrà evitare che un prodotto assolutamente identitario sfugga al rapporto privilegiato con il territorio d'origine. Negli ultimi anni sono aumentati, sulla costa jonica reggina, ma non solo, ed anche in virtù dello stimolo della Regione Calabria, gli ettari dedicati alla produzione specializzata di Bergamotto, in particolare nelle cultivar Femminello e Fantastico (meno comune il grosso e rugoso Castagnaro). Il prezzo al chilo, molto oscillante di anno in anno, è stato finora governato dal mercato dell'olio essenziale, nonostante la crescente richiesta di frutto fresco a fini alimentari. Con il definitivo ottenimento dell'Igp si potrà compiere uno storico salto di qualità, immaginando di costruire un vero e proprio distretto del Bergamotto di Reggio Calabria.

Appresa la notizia, Domenico Maduli, presidente del Gruppo Pubbliemme, ha commentato: «Il Bergamotto merita un impegno notevole anche sul fronte della comunicazione integrata, che deve essere continua e non episodica, capace di esaltarne tutte le peculiarità. Svilupperemo idee e progetti specifici in merito, nella consapevolezza di offrire un aiuto serio alla Calabria che produce, per puntare su modelli di sviluppo sani e puliti, nonché in sintonia con ineludibili processi globali».

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