Una Nutella made in Calabria? La Ferrero cerca produttori di nocciole

Un sogno che si potrebbe realizzare tramite l’avvio di produzioni con il supporto della multinazionale. Un progetto che fa letteralmente gola

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di G. D.A.
11 ottobre 2018
12:50

Una Nutella made in Calabria. Un sogno che potrebbe diventare realtà grazie all'incontro della famosa multinazionale e dei produttori locali.

La produzione della nocciola in Calabria

La nostra regione, produttrice di nocciole, ha registrato una crescita importante arrivando a raddoppiare le raccolte, passando dai 4.290 quintali del 1961 ai circa 8.500 attuali. Un dato, quello rimarcato da Confagricoltura Calabria attraverso il presidente Alberto Statti, che indica l'importanza di azioni di tutela e ampliamento delle coltivazioni alla luce delle nuove opportunità dei mercati.


Il progetto Nocciola-Italia

Un vero e proprio investimento è rappresentato dal “Progetto Nocciola-Italia” che, al fine di raggiungere l'ambito traguardo di ottenere la materia prima della Nutella solo dalla Penisola (ed evitare importazioni dall’Estero), intende realizzare più noccioleti in Calabria. Da parte di una delle aziende dolciarie più famose d'Italia c'è l'intenzione di garantire nuovi insediamenti produttivi. L'intero prodotto – indispensabile per la realizzazione della Nutella - verrebbe quindi venduto ad un prezzo già concordato, senza grosse oscillazioni. In più, la multinazionale si dice pronta a supportare i produttori con consulenze, con la fornitura delle piantine e con strumenti tecnologici all'avanguardia.

L’obbligo di coltivare la nocciola piemontese

Esiste un unico obbligo, la coltivazione della nocciola piemontese diversa per caratteristiche dalla "tonda calabrese", considerata una delle varietà più pregiate con un’equilibrata composizione in acidi grassi, del tutto simile a quella dell’olio di oliva. La coltivazione storica (pare che le prime piante giunsero nel 1700 ad opera dei nobili napoletani Filangieri) è circoscritta nell'area delle Preserre, i territori del Catanzarese, Cardinale e Torre di Ruggiero; e del Vibonese, Simbario. La proposta Ferrero fa comunque gola e consentirebbe un rilancio soprattutto delle aree interne che vantano requisiti ottimali per lo sviluppo di produzioni simili, a partire dal clima e dalla composizione dei terreni, ricchi di potassio. g.d'a.

 

 

 

Giornalista
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