The Regime, l'idiozia al potere che ci seppellirà tutti (con una risata)

Su Sky la serie Hbo con una strepitosa Kate Winslet che incarna la cancelliera di uno Stato immaginario dell'est Europa vicino alla rovina, tra nevrosi, capricci e ipocondrie 

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di Alessia Principe
29 marzo 2024
11:42

Siamo in un Paese immaginario dell’Est Europa. Una bandiera garrisce nel vento, rossa e azzurra. Sul trono non c’è una regina, ma una cancelliera con manie da sovrana, vittima dei suoi stessi vezzi, varie nevrosi, conditi da una buona dose di paranoia. È Kate Winslet, in grande spolvero, che dà volto e voce a Elena Vernham, guida indiscussa del piccolo Stato di cui non si fa mai il nome, collocato in una zona a quanto pare strategica, per via di alcuni giacimenti che fanno gola agli Stati Uniti, da un lato, e alla madre Cina dall’altra.

La cancelliera, preda di fobie e idiosincrasie repentine, svagata e crudele quanto basta a tenere tutti sull'attenti, tiene in pugno tutto il governo (che conta meno delle sue forcine per capelli) lasciato in balia di capricci e ipocondrie. Mentre la corte sopporta a denti stretti l’ennesima fissazione legata all’aria e a una presunta invasione di muffe, l’economia del Paese comincia a crollare.


Dagli autori di Succession non ci si poteva aspettare certo un prodotto convenzionale. The Regime sposa la black comedy alla satira politica, dove ogni riferimento è puramente non-casuale. La serie targata Hbo (in onda su Sky) ideata da Will Tracy e diretta da Stephen Frears, irride il potere, ridicolizzando una governante che non ha la più pallida idea di come si amministri uno Stato, data la sua incapacità a gestire anche solo il suo matrimonio con un poeta di poco talento, e la relazione (onirica) con un tizio, chiamato “il macellaio”, violento soldato disconnesso e schizofrenico, che diventa il suo braccio destro per puro diletto. La bandiera della nazione inizia a consumarsi, ma lei continua a predicare l’amore come unico collante di un'amministrazione che colleziona uno sfracello dopo l’altro, nell’ossessione di non sembrare il fanalino di coda rispetto alle grandi potenze che la corteggiano pur di accaparrarsi le risorse del sottosuolo.

La serie diverte, tocca l’apice quando descrive le assurde pretese della cancelliera, l’ossessione per il vapore di patate, le colazione a base di terra, meno efficace quando cerca di dare un tocco drama alla storyline dell’assistente di Elena, che accetta supinamente ogni richiesta pur di salvaguardare la salute precaria del suo figlioletto. The Regime poteva essere in gioiellino, ma non brilla abbastanza. Tutto grava sulle spalle della splendida Winslet che incarna magnificamente l’idiozia al potere, l’imperatore senza vestiti che nessuno osa smascherare.  

Tra un tubino e un paio di tacchi, il ciuffo sempre in tiro e un labbro pendulo per un ipotetico ictus completamente ignorato da lei stessa e dai suoi fedelissimi - ma solo per paura che il rilievo possa scatenare le sue ire - Elena vive il suo sogno di gloria dando ordini dalla vasca da bagno riempita di ghiaccio per calmare le caldane, mentre fuori tutto crolla.

Giornalista
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