Non solo gossip: il caso De Martino-Tronelli svela un sistema criminale che pesca ovunque, da Roma a Teheran, e vende sul dark web immagini private rubate da telecamere domestiche. Password deboli, software non aggiornati e voyeur pronti a pagare
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Una telecamera pensata per difendere da ladri e malintenzionati si è trasformata nello spioncino del mondo. Caroline Tronelli, 22 anni, studentessa e nuova compagna di Stefano De Martino, aveva installato un impianto di videosorveglianza nel suo appartamento romano. Doveva essere una garanzia di sicurezza, è diventato il varco da cui gli hacker hanno visto tutto.
E soprattutto hanno registrato: attimi di quotidianità, abbracci, baci, fino alle scene più intime tra lei e il conduttore. Il video è comparso in pieno agosto su un portale che raccoglie migliaia di filmati simili, rubati da camere da letto sparse in mezzo mondo. Colombia, Iran, Stati Uniti, Italia. Accanto a ogni clip, la città di provenienza: Roma, Palermo, Milano, Bologna. Una vetrina indecente del quotidiano altrui, trasformato in pornografia involontaria. Nel loro caso, i volti erano chiarissimi: Stefano De Martino e la giovane Caroline, immortalati nel modo più privato possibile.
La dinamica ha i contorni del cyber-thriller. Prima ancora della pubblicazione, De Martino ha raccontato di essere stato contattato da “utenti anonimi” che gli hanno chiesto denaro in cambio della non diffusione
del materiale. Un ricatto a tutti gli effetti. Il conduttore, che in quei giorni era in vacanza a Porto Cervo, non ha ceduto e ha sporto denuncia. Ma nel frattempo il video è stato caricato, rimosso, rilanciato, condiviso su Telegram e WhatsApp, con la scritta “inoltrato molte volte” che certifica il passaparola digitale.
La procura di Roma indaga, la polizia postale segue le tracce, il Garante della privacy ha ordinato la rimozione e ha avvertito chiunque: diffondere quel filmato è un reato. Ma intanto la clip ha fatto il giro del web, diventando oggetto di scherno e commenti persino contro il figlio minore del conduttore. Una caduta di decenza che De Martino ha definito “vergognosa”.
C’è un dato inquietante: non si tratta di un caso isolato. “Esiste un mercato nero, i filmati si vendono nel dark web o su piattaforme criptate”, ha spiegato Giancarlo Gennaro, dirigente della polizia postale. I video delle persone comuni finiscono in pacchetti low cost; quelli delle celebrità, al contrario, hanno un prezzo da boutique. E il caso De Martino-Tronelli rischia di diventare merce premium per i voyeur della rete.
Come hanno fatto gli hacker? Secondo la denuncia, il sistema di allarme domestico era collegato a un modem Sky e alla rete Tim. Un collegamento banale, ma sufficiente: software non aggiornati, password troppo deboli, telecamere economiche acquistate online. Un varco, ed ecco che la vita privata diventa palinsesto. “È fondamentale usare password robuste e l’autenticazione a due fattori – avverte la polizia –.
E soprattutto evitare che i dispositivi registrino le immagini più intime, o che i file finiscano nel cloud, vulnerabile agli attacchi”. Troppo tardi, nel loro caso. I fotogrammi sono già stati scaricati, copiati, duplicati. Un investigatore privato incaricato dalla coppia ha rintracciato il materiale su diversi siti, rimossi a posteriori. Ma la rete non dimentica: una volta entrati, quei file viaggiano in eterno.
La tragedia è doppia: da un lato il danno personale, dall’altro la spettacolarizzazione. De Martino, volto noto della tv, si ritrova protagonista involontario di un porno casalingo che non avrebbe mai voluto girare. Caroline, invece, diventa suo malgrado la nuova star del gossip estivo. E se la coppia ha deciso che i risarcimenti saranno devoluti a favore dei bambini e contro il cyberbullismo, resta la domanda amara: cosa resta della privacy quando basta un hacker con un software cinese da pochi euro per trasformare il salotto di casa in un palcoscenico globale?
Il punto non è solo il gossip: è la voracità di un pubblico pronto a consumare tutto, senza freni. Perché se guardare un film rubato da una telecamera di sorveglianza è reato, a molti poco importa. Lo scambio clandestino corre su chat criptate, nel dark web, ma anche in modo più banale: link tra amici, inoltri su gruppi WhatsApp, risate e battute. L’indecenza si fa virale.
La casa di Caroline Tronelli non è più solo la sua casa. È stata trasformata in uno show, un reality perverso senza consenso. E De Martino, che di reality vive da anni, stavolta scopre l’altra faccia del palcoscenico: quello che non scegli tu, ma ti piomba addosso.