Nove anni di reclusione per tutti e quattro gli imputati con le attenuanti generiche e con le conseguenze accessorie: è la pena richiesta dal procuratore capo del Tribunale di Tempio Pausania Gregorio Capasso, per Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsigilia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese e di una sua amica.

«Non è stato un processo facile, ci siamo impegnati senza farci travolgere dalle emozioni. Tutti questi ragazzi e ragazze sono stati coinvolti in una vicenda più grande di loro per la quale hanno sofferto e stanno soffrendo», ha detto Capasso.

Le attenuanti generiche riguardano la giovane età dei quattro imputati per violenza sessuale di gruppo, a cui si aggiunge la confisca preventiva dei beni e un risarcimento. Due i capi di imputazione contestati dal pm. Il capo A si riferisce a tre episodi e comprendono un primo momento in cui Francesco Corsiglia viene prima respinto dalla studentessa, poi un secondo episodio in cui sempre Corsiglia consuma un rapporto con gli altri che, secondo l'accusa, guardano e intervengono. Più un terzo rapporto di gruppo di cui sono presenti vari video e per il quale il pm Capasso sostiene che Corsiglia fosse presente e abbia girato almeno in parte i video. Il capo B riguarda le fotografie scattate mentre l'altra ragazza dormiva e che coinvolgono Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Al termine delle otto ore di requisitoria, tra ieri e oggi, adesso è la volta dei legali delle parti civili.

I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, lo stupro di gruppo si sarebbe consumato all'interno della villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo.