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di Serena Laterza
26 maggio 2023
13:55

Culto e natura in Calabria: un viaggio tra spiritualità e devozione

Da Stilo a Umbriatico passando per Pizzo, Polsi e Papasidero, sono tanti i luoghi di culto immersi nella natura e circondati dal verde. Ecco alcune delle chiese mete di pellegrinaggio per migliaia di fedeli e navigatori

Destinazioni

In Calabria sono numerosi i luoghi di culto immersi nella natura, mete di pellegrinaggio per migliaia di fedeli e visitatori. Proprio la loro posizione in zone isolate, circondate dal verde, dai monti o addirittura dal mare, offrono l’occasione di dedicarsi alla preghiera in totale raccoglimento, apprezzando allo stesso tempo la bellezza naturalistica di posti suggestivi e incontaminati. Storia, tradizioni, culto e festività fanno di questi luoghi, spesso poco noti e ad alcuni sconosciuti, un affascinante itinerario della spiritualità in Calabria. Ecco alcune destinazioni di preghiera da scoprire e visitare da Nord a Sud della regione.

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Santuario della Madonna di Costantinopoli a Papasidero (CS)

Nei pressi di Papasidero, in provincia di Cosenza, è custodito il Santuario della Madonna di Costantinopoli, in uno scenario naturale di grande fascino e bellezza tra le rocce e lo scorrere del Fiume Lao. La chiesa, risalente al XVII secolo, è stata costruita su una parete rocciosa che le fa da schermo protettivo ed è raggiungibile percorrendo un sentiero di gradoni lastricati in pietra, a cui segue un ponte ad arco – che collega le sponde del fiume – costruito nel 1904 su uno preesistente medievale, detto la Rognosa. Proprio questo termine, rimanda alla precedente struttura del santuario che, secondo le testimonianze, fu utilizzata come lazzaretto durante l’epidemia del 1656. Questo evento indusse i Papasideresi a conferire alla Vergine di Costantinopoli il patronato cittadino al posto di San Rocco, in un periodo in cui questa figura si era molto affermata nel Sud Italia, flagellato dalle pestilenze. L’attuale struttura ha una pianta a T con tre navate e presenta sul lato destro un tozzo campanile, dietro il quale si conservano i resti di un antico affresco. Al suo interno sono custodite le statue della Madonna, di S. Emidio e un affresco, risalente alla metà del XII secolo, ricco di evocazioni della religiosità bizantina associate al filone iconografico della pittura controriformista meridionale. Questo santuario è meta ogni anno di pellegrinaggio da parte di devoti calabresi e lucani e, navigando il fiume, è ammirabile anche da un’affascinante prospettiva tra la vegetazione.

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