È stata presentata nella sala Concerti del Comune la terza edizione della Festa dei Popoli in programma a Catanzaro domani e sabato

Un momento rilevante di partecipazione, inclusione e coinvolgimento collettivo. Questi gli intenti per la Terza Festa dei Popoli organizzata nel centro storico di Catanzaro.

«È un progetto originario della Diocesi di più di dodici anni fa e l'Amministrazione comunale fin dal suo insediamento ha deciso di riprenderlo – ha detto la consigliera comunale Daniela Palaia – proprio perché abbiamo fatto del tema dell'integrazione e dell'inclusione sociale ed è uno dei capisaldi della nostra amministrazione, del nostro programma. Da alcuni giorni è già iniziato il torneo di calcetto poi ci saranno dibattiti con la partecipazione di sindacati e parti datoriali. Alla fine di questi tavoli di lavoro verrà stilato un documento di sintesi che verrà consegnato il giorno dopo a Sua Eccellenza il prefetto De Rosa. E poi naturalmente – aggiunge – c'è tutta la parte più ludica dell'intrattenimento vero e proprio, quindi gli stand gastronomici con tutti i piatti tipici cucinati sul posto e offerti forniti dalle comunità e poi ci saranno i canti tradizionali, i balli, le musiche».

Bosco

«Quest'anno in particolare – ha aggiunto il presidente del Consiglio comunale Gian Michele Bosco – la Festa dei Popoli è caratterizzata principalmente dal genocidio che si sta commettendo, che lo Stato e il governo di Israele commettono a Gaza. Quindi sull'onda di questo si vuole dare in maniera significativa una rilevanza di solidarietà e di fratellanza soprattutto. Il Comune di Catanzaro crede moltissimo all'abbattimento dei muri».

«In un contesto storico attuale dove ci sono molte divisioni – ha infine aggiungo il rappresentante dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e di Fondazione Città solidale Maurizio Chiaravalloti – questa festa è un tentativo per unire, per fare inclusione.Sappiamo i bisogni che questa categoria di esseri umani necessita. Crediamo che in Italia non ci siano bisogno di leggi. Bisogna avere la volontà politica di applicarle, di dare sostanza a quello che la normativa già prevede».