Venerdì 26 settembre, alle ore 20.00, il Museo Arte Contemporanea Sicilia (MacS) di Catania inaugurerà la mostra “Conosco i segni de l’antica fiamma”, personale dell’artista calabrese Giuseppe Barilaro. Curata da Adriano Pricoco, Federico Rui e Ornella Trovato, con la direzione di Giuseppina Napoli, l’esposizione rappresenta un passaggio significativo nella carriera di un autore che ha saputo costruire un linguaggio personale e riconoscibile, partendo dalla materia e dalla sua trasformazione.

Barilaro nasce a Catanzaro ma ha sempre vissuto a Cotronei, oggi vive e lavora a Carrara, città simbolo per chi ha scelto di dedicarsi all’arte legata ai materiali. Fin dagli esordi ha mostrato una predilezione per la manipolazione del legno, elemento che non utilizza soltanto come supporto, ma come parte viva e dinamica del processo creativo. Combustioni, scorticature, incisioni e interventi con acrilici sono i gesti attraverso i quali l’artista porta alla luce un’energia nascosta, la verità celata dietro la superficie.

La sua ricerca, come sottolineano i critici, non si limita allo studio delle forme: mette in discussione la sostanza stessa delle cose, in un dialogo continuo con la memoria, il tempo e l’imperfezione. Questo approccio lo ha portato già nel 2013 a vincere il Premio Nazionale delle Arti – MIUR, sezione Pittura, grazie a un’opera intensa e paradossale, Cristo esposto alla Confessione.

Da allora il percorso di Barilaro è stato costellato di mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Tra le principali si ricordano La memoria del rosso (Galleria Lombardi, Roma, 2017), L’oblio dei corpi (Complesso Monumentale del San Giovanni, Catanzaro, 2022) e Tra l’aratro e la terra incolta (Galleria Edarcom Europa, Roma, 2023). Ha esposto anche a Tehran, in Iran, con Identità delle forme (2019), e ha partecipato a rassegne collettive in Cina e negli Stati Uniti. Recentemente è stato protagonista della mostra Vertigo a Pietrasanta, dove le sue opere, segnate da bruciature e graffiature, hanno rivelato ancora una volta la capacità di trasformare la distruzione in creazione.

“Dal MacS parte la mia rinascita artistica”, afferma Barilaro a proposito della mostra di Catania. “Chi guarda un quadro dedica un momento di riflessione a sé stesso. Io lacero e distruggo, ma nelle imperfezioni scopro ogni volta il fascino di qualcosa che non conosco”.

Il legame con il fuoco, inteso come simbolo di vita e distruzione, ritorna nelle parole della direttrice del MacS, Giuseppina Napoli, che paragona il lavoro dell’artista al mito di Prometeo: “Il fuoco non è solo luce e tepore: è energia di trasformazione, memoria ancestrale, promessa di cambiamento. L’arte di Barilaro è tutto questo: una tensione che arde, che ipnotizza, che incanta”.

La mostra di Catania segna dunque non solo un momento di maturazione per Barilaro, ma anche una tappa di rilievo nella programmazione del MacS, da sempre attento a valorizzare artisti capaci di interpretare il presente con linguaggi forti e simbolici. L’appuntamento è venerdì 26 settembre, alle ore 20.00, nella sede del museo in via San Francesco d’Assisi 30 (angolo via Crociferi). Oltre all’artista, interverranno la direttrice Giuseppina Napoli e i curatori Adriano Pricoco, Federico Rui e Ornella Trovato.