Il famoso chitarrista approda tra le suggestive rovine del Parco archeologico di Scolacium per un live che promette di essere un’esperienza immersiva unica. Con lui sul palco Peo Alfonsi e Sergio Martinez, per un trio capace di regalare un concerto intenso e ricco di sfumature musicali
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Dalle suggestive visioni tersicoree del “Gala del Mediterraneo”, protagonista uno stuolo di meravigliosi ballerini al chiaro di luna nell’Orto Botanico “Santicelli” di Soverato, al prossimo grande appuntamento tra le antiche rovine del Parco archeologico Scolacium (Borgia): Armonie d’Arte Festival si prepara ad uno dei momenti più attesi in cartellone.
Questa domenica, 17 agosto, alle 22, ospite della venticinquesima edizione del Festival sarà uno fra i più grandi chitarristi di tutti i tempi, vera leggenda vivente: Al Di Meola, pioniere della fusione tra world music, rock e jazz, in uno strepitoso trio acustico (Peo Alfonsi chitarra e Sergio Martinez percussioni) per un concerto di rara bellezza, per intensità e varietà musicale.
Virtuoso assoluto, compositore raffinato, autentica icona della musica mondiale, Al Di Meola ha attraversato quasi cinquant’anni di carriera lasciando un segno indelebile: tre dischi d’oro, oltre venti album da solista, più di sei milioni di copie vendute, collaborazioni con giganti come Chick Corea, Paco de Lucía, John McLaughlin, Luciano Pavarotti, Carlos Santana, Stevie Wonder, Phil Collins e Paul Simon.
Il suo stile è un mosaico di influenze: jazz, flamenco, tango, melodie mediorientali, ritmi brasiliani e africani, fusi in un linguaggio chitarristico che unisce precisione tecnica e poesia sonora. Dal debutto con il supergruppo Return to Forever, ai trionfi mondiali di Friday Night in San Francisco – pietra miliare della musica acustica – fino alla creazione della World Sinfonia, Di Meola ha ridefinito il concetto di performance dal vivo, trasformando ogni concerto in un’esperienza immersiva. Tra i suoi lavori più recenti, Opus (2018) e Across the Universe (2020), raffinato omaggio ai Beatles, testimoniano una carriera stellare.
Se, infatti, la sua tecnica abbagliante, sia alla chitarra acustica che elettrica, gli ha garantito uno status regale tra le schiere di appassionati che affollano regolarmente i suoi concerti, la profondità della sua scrittura, insieme all’anima e alla liricità intrinseca della sua espressione chitarristica, hanno conquistato fan in tutto il mondo, ben oltre il pubblico di soli chitarristi.
Sul palco di Scolacium, il pubblico potrà lasciarsi stupire e catturare dalle sue trame musicali, in un dialogo emozionante e ineludibile tra arte, storia e natura, che scorrerà sotto il cielo stellato e i profili silenziosi delle pietre millenarie. Un contesto unico, capace di amplificare il fascino di una musica che davvero non conosce confini.
“Ci apprestiamo a vivere un concerto che rappresenta si può dire emblematicamente i possibili transiti nella musica, creando ponti tra territori, tempi, stili, genti, attraverso la vocazione e il virtuosismo strumentale di tre immensi musicisti”, ha commentato il direttore artistico e founder del Festival, Chiara Giordano.
Quello di Al Di Meola è uno di quei live che è bene vivere, non raccontare.
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