Talento, passione, fatica e opportunità che la Calabria a volte non riesce a offrire. E dunque bisogna cercarle altrove.

Giuseppe Secreti è un ragazzo calabrese di 24 anni con un grande sogno che pian piano si sta realizzando.

«È iniziato tutto all’età di 11 anni quando per la prima volta ho calcato il mio primo palco vincendo il mio primo concorso, da lì ho fatto varie esperienze tra concorsi, Ariasanremo, XFactor, Amici, Tour Music Fest, che hanno contribuito a formare la persona che sono oggi, ovvero un ragazzo molto sensibile, tenace, perseverante, solare e sicuro di voler conseguire pian piano i miei obbiettivi. Il mio percorso non è stato e non è semplice, poiché il mondo dello spettacolo è molto complesso e competitivo. Ma non mi abbatto facilmente anche se ho ricevuto tanti no, ho continuato senza scoraggiarmi».

La tua passione per l’arte quando viene fuori?
«Già da bambino ho sempre amato stare al centro dell’attenzione, essendo cresciuto in una famiglia dove la musica era all’ordine del giorno, amavo esibirmi davanti ai miei familiari o anche semplicemente nelle recite scolastiche persino all’asilo. Ma ho preso coscienza di questa passione nel corso degli anni».
 

Immagino che gli inizi siano stati piuttosto complessi. Anche se sei ancora giovanissimo, hai già fatto un bel po’ di strada.
«Nascere in Calabria per chi vuole fare questo mestiere è complicato, ovviamente ho avuto grandi maestri anche nella mia terra, ma per realizzare i miei sogni mi sono trasferito a Roma da diversi anni. Li ho studiato per diventare Performer e dopo pochi anni ho iniziato a lavorare nelle grandi produzioni, nonostante la pandemia dei primi anni che ha influito negativamente nel settore dello spettacolo. Durante questi anni ho lavorato in tv e in teatro in vari spettacoli (7 spose per sette Fratelli, la Traviata e il Re pastore, opere teatrali con la direzione artistica dell’Opera di Roma) in tv su Rai 2 e La 9 nei programmi (viva Rai 2 e Don’t forget the lyrics). Esperienze e lavori che sono servite alla mia crescita artistica».
 

Quali sono stati i momenti più belli di questi primi anni?

«Parto dal presupposto che il mio sogno si sta già realizzando perché anche solo essere scelto per debuttare in uno spettacolo e calcare i più importanti palcoscenici dei teatri italiani è un grandissimo traguardo. Ma il mio sogno più grande sarebbe di poter portare la mia musica ovunque e che le persone possano identificarsi nei testi delle mie canzoni, proprio come io faccio con quelle dei miei cantautori preferiti».

Il canto, la danza… cosa è più importante per te?

«Entrambi».
 

Quali sono i tuoi prossimi impegni artistici?

«Quest’anno partirò in tournée con il musical Sette spose per sette fratelli, come co-protagonista nei panni del fratello più piccolo Gedeone. Con la compagnia Roma City Musical, con la direzione artistica del maestro Luciano Cannito e le musiche riarrangiare dal maestro Beppe Vessicchio».


Oltre ad essere un artista, sei anche un ragazzo che studia e si sta formando, vero?

«Con grandi sacrifici sto frequentando il corso di Laurea in Scienze motorie che spero l’anno prossimo di portare a termine».
 

Parlami dei tuoi miti nel campo artistico, ma non solo

«Io ascolto tanta musica, il mio sound, il mio modo di cantare nasce dal Blus. Amo cantanti come Etta James, Aretha Franklin, Christina Aguilera, Donny Hathaway, Amy Winehouse, Sam Smith, Bruno Mars, John legend, The weeknd, Labitinth, Mahmood. Da piccolo la loro musica è sempre stata un riferimento importante che mi ha plasmato ed ha influenzato il mio modo di cantare».

Quanto ti manca la Calabria quando sei fuori?

«Amo Roma, è una città che mi è entrata nel cuore, allo stesso tempo però è molto caotica, molte volte sento l’esigenza di tornare nella mia amata terra, per respirare l’aria di pace della Sila, dove vivo. La Calabria rappresenta “la mia isola” di serenità, dove ritrovo il calore e l’abbraccio della mia gente».