L’attacco della deputata cinquestelle durante la discussione in Aula sulla proposta di legge del Movimento sul finanziamento del Sistema sanitario nazionale: «Non è dignitoso attendere 10 giorni in Pronto soccorso o morire in attesa di un’ambulanza. I soldati servono, ma in corsia e non per la guerra»
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Vittoria Baldino
«Investite miliardi in armi e soldati, per fare la guerra, e non per curare i cittadini». È l’attacco sferrato dalla deputata cinquestelle Vittoria Baldino al Governo, nel suo intervento di oggi alla Camera dei deputati in occasione della discussione della proposta di legge del M5s sul finanziamento del Sistema sanitario nazionale. Nel suo discorso, Baldino ha anche citato le condizioni della sanità calabrese.
«Oggi – ha detto – sembra surreale dover venire qui a convincervi che il nostro Servizio sanitario nazionale ha bisogno di essere rifinanziato e riformato in profondità. Surreale farlo alla vigilia del giorno in cui andrete all’Aja a dire sì a un piano che prevede centinaia di miliardi di euro in spese militari, mentre ci dite di no su 18 miliardi per portare il finanziamento della sanità italiana almeno alla media Ocse. Noi chiediamo una riforma vera. Una riforma che torni allo spirito della legge istitutiva del 1978, fondata su una visione alta e profondamente democratica: la salute come diritto universale, equo e uniforme. Un diritto garantito a tutte e tutti, indipendentemente dal reddito, dalla condizione sociale, dal luogo in cui si nasce. Quella legge non garantiva solo le cure. Garantiva dignità».
«E oggi, a 47 anni di distanza, io mi chiedo - ha rimarcato Baldino: è dignitoso che chi nasce in Calabria abbia un’aspettativa di vita inferiore alla media nazionale? È dignitoso che un paziente su quattro venga curato fuori regione, con un saldo negativo di 300 milioni di euro? È dignitoso che si resti per oltre 10 giorni in un letto del pronto soccorso senza servizi igienici? È dignitoso morire a 40 anni per un arresto cardiaco mentre si aspetta un’ambulanza? È dignitoso che manchino i farmaci salvavita e perfino gli aghi? Questa non è Kabul. È la Calabria. Ma, come disse Gino Strada, è più facile aprire un ospedale a Kabul che in Calabria. Qui manca tutto: mancano medici, mezzi, una visione. Ma soprattutto manca il coraggio. Manca la volontà politica».
«La verità – ha aggiunto – è che avete deciso per una privatizzazione strisciante della sanità. Avete scelto di tradire i principi ispiratori del nostro sistema sanitario nazionale. “La sanità calabrese è in regime di guerra. Servono armi e soldati”: il primario dell’ospedale di Polistena intendeva medici e attrezzature, voi invece lo avete preso alla lettera: state investendo davvero in armi e soldati. Ma non per curare i cittadini. Per fare la guerra. E dire addio ai diritti. Non ci fermeremo. Perché questa è una battaglia di civiltà», ha concluso Baldino.