Il sindaco del capoluogo bruzio è stato ospite della striscia di informazione condotta da Pier Paolo Cambareri. Il bilancio della sua azione amministrativa parla di circa l’80% del programma elettorale portato a termine
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Nel prosieguo del viaggio narrativo e civile tra i comuni più rappresentativi della Calabria, Dentro la notizia (RIVEDI QUI LA PUNTATA), sotto la conduzione attenta e dialogante di Pierpaolo Cambareri, ha rivolto lo sguardo a Cosenza, città dal passato illustre e dalla contemporaneità irta di sfide, raccontata attraverso la voce del suo sindaco, Franz Caruso. Ne emerge il ritratto di una comunità che, pur segnata da eredità pesantissime, sembra oggi attraversare una stagione di relativa quiete amministrativa e di faticoso riassestamento.
Caruso non ha eluso il nodo centrale della questione cosentina: quando l’attuale giunta si è insediata, la città era gravata da un debito complessivo che sfiorava i 300 milioni di euro, con un disavanzo certificato di 44 milioni. Numeri che restituiscono, con crudezza quasi aritmetica, la misura del dissesto e la profondità della crisi. L’azione amministrativa, ha rivendicato il sindaco, si è concentrata prioritariamente sul risanamento dei conti, su un lavoro paziente e spesso invisibile volto a ricomporre una frattura finanziaria che rischiava di compromettere irreversibilmente la capacità stessa dell’ente di governare.
In questo quadro di difficoltà strutturali, l’amministrazione ha tuttavia mostrato, secondo Caruso, un profilo di virtuosità. Un dato emblematico è l’incremento della pianta organica comunale: dall’insediamento della giunta a oggi, il personale è cresciuto di 219 unità, segno di una volontà precisa di rafforzare la macchina amministrativa e restituirle efficienza, nonostante i vincoli stringenti imposti dalla situazione finanziaria.
Cambareri ha poi sollevato una delle questioni più controverse emerse nel dibattito pubblico recente: le polemiche relative ai concorsi. Su questo punto, Franz Caruso ha risposto con fermezza, rivendicando un rapporto di assoluta limpidezza e cristallinità nella gestione delle procedure concorsuali. A sostegno della propria posizione, il sindaco ha citato un episodio personale dal forte valore simbolico: la partecipazione della stessa nuora a un concorso comunale, conclusasi senza esito positivo. Un fatto che, nelle intenzioni del primo cittadino, dovrebbe fugare ogni sospetto di opacità o favoritismo.
Il confronto si è poi spostato su uno dei temi strategici per il futuro della città: la sanità e, in particolare, l’ipotesi di collocare un ospedale policlinico che non entri in conflitto con l’ospedale “Annunziata” (AB) di Cosenza. Caruso si è detto assolutamente favorevole alla creazione di un policlinico a vocazione universitaria, capace di integrarsi con il sistema esistente senza sovrapposizioni dannose, e di rafforzare al contempo il legame tra città, formazione e ricerca.
Non poteva mancare, nel corso della conversazione, un passaggio dedicato al Capodanno. Cambareri ha posto la questione in modo diretto: Cosenza non ha avuto il Capodanno Rai, ma se lo è organizzato autonomamente, puntando su un grande concerto, quest’anno affidato a Brunori SAS. La risposta del sindaco è stata orgogliosa e senza esitazioni: in termini di presenze, il Capodanno cosentino surclassa da quattro anni quello targato Rai. Lo scorso anno, ha ricordato, si è toccata una vera e propria apoteosi con Achille Lauro; e l’auspicio, ma anche la convinzione, è che l’edizione imminente possa superare di gran lunga persino quel successo, grazie alla scelta di un artista profondamente legato al territorio e capace di parlare a un pubblico trasversale.
Il dialogo non ha evitato il tema delle tensioni politiche emerse nelle scorse settimane e nei mesi precedenti all’interno della maggioranza. Alla domanda se tali frizioni siano ormai appianate, Caruso ha risposto con prudenza, lasciando intendere che una risposta definitiva potrà arrivare solo a breve termine, quando i fatti chiariranno più delle parole.
In chiusura di puntata, Cambareri ha ricordato un dato che suona come un bilancio complessivo dell’azione amministrativa: circa l’80% del programma redatto prima della candidatura è stato portato a termine. Resta, dunque, un 20% ancora da realizzare. A questo punto, inevitabile la domanda su cosa attendersi in vista del 2026. Il sindaco ha indicato alcune priorità nette: il completamento delle opere del CIS, la realizzazione dell’auditorium nelle stalle di San Domenico, acquisite quest’anno dal Comune, e un rinnovato impegno affinché il decoro urbano venga rispettato e interiorizzato come valore condiviso, non solo imposto dall’alto.
Ne esce l’immagine di una Cosenza che, pur gravata da un passato ingombrante, tenta di ricomporsi nel segno di una normalità amministrativa ritrovata e di una progettualità che guarda avanti, con la consapevolezza che il futuro non si eredita, ma si costruisce, spesso a partire dalle macerie del presente.

