Una cosa è certa: se Pasquale Tridico decidesse di rompere gli indugi, si passerebbe in automatico alla composizione delle liste. Il candidato alla presidenza della Regione Calabria sarebbe lui e il centrosinistra avrebbe trovato in un amen l’hombre del partido di una coalizione allargatissima. Il nome dell’europarlamentare sarà oggi al centro di un tavolo romano intorno al quale prenderanno posto le forze di opposizione in Parlamento. Le determinazioni saranno comunicate in tempo reale in Calabria, dove nel frattempo ieri si sono fatte le prove generali di un’alleanza di pari dignità che viaggia dai compagni di Avs e Rifondazione ai cattolici liberali di Azione. In mezzo Pd, M5S, Italia Viva, Psi e le altre sigle dell’area Riformista.

Nella prima interlocuzione non sono stati fatti nomi, almeno non ufficialmente, ma tutti hanno provato a capire quali carte avesse in mano il vicino di posto. Tornando alla questione Tridico, l’impressione è che si stiano provando ad effettuare pressioni sull’ex premier Giuseppe Conte affinché ne eserciti a sua volta sul vecchio presidente dell’Inps e ora figura apicale di Left a Bruxelles. Le resistenze, anche di natura familiare, sono di dominio pubblico. Dal M5S continuano a ribadire che i nomi della coordinatrice regionale Anna Laura Orrico e di Vittoria Baldino sono più attuali che mai. Non è detto, tuttavia, che scaldino i cuori dei potenziali alleati: le indiscrezioni viaggiano in questa direzione.

Il piano-B si chiama Nicola Irto. Dall’Urbe hanno lasciato intendere al senatore del Partito Democratico che potrebbe esserci bisogno della sua disponibilità. Anche in questo caso la volontà sarebbe quella di lasciare spazio ad altre figure, ma dinanzi ad una richiesta esplicita di Elly Schlein (che a Mormanno qualche tempo fa aveva chiesto di «fare presto») sarebbe complicato declinare l’invito.

In attesa ci sono tre sindaci che entrerebbero in gioco qualora con Tridico e Irto non si dovesse giungere alla fumata bianca. Flavio Stasi è il jolly che Avs ha nella manica. Anche oggi a Roma, come fatto ieri dal segretario regionale Pignataro, con ogni probabilità rivendicherà la scelta del candidato alla presidenza. Sulla carta non dispiace a nessuno, anche a chi per provenienza politica sembrerebbe distante dalle sue idee. Nei fatti ci sono delle remore e qualcuno ritiene che potrebbe alterare delicati equilibri interni: si vedrà. Giuseppe Falcomatà e Franz Caruso sono gli altri due primi cittadini pronti a guidare la coalizione qualora si presentassero le condizioni favorevoli e la discussione si incardinasse verso la valorizzazione di un amministratore.

Tutto dipende da Tridico, ma entro Ferragosto i calabresi conosceranno il nome di chi contenderà la Regione a Roberto Occhiuto il prossimo 5 e 6 ottobre. Almeno così fanno sapere i protagonisti del tavolo di ieri a Lamezia Terme.