La questione De Luca blocca la Campania, quella Emiliano e Vendola la Puglia. Conte si tiene la carta Tridico per avere spazi di manovra. Nelle altre regioni però si vota a novembre, qui a brevissimo. Perché l’europarlamentare tiene ancora legato il tavolo, a rischio della sua stessa reputazione?
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
La domanda che circola fra analisti e addetti ai lavori è una sola: perché? Perché Pasquale Tridico non esce da un impasse che sta logorando la sua immagine e rischia anche di far saltare gli equilibri della coalizione in Calabria? Possibile che né Conte né la Schlein abbiano la forza politica di interrompere questo strazio?
A quasi due settimane dalla presentazione delle liste l’europarlamentare tiene ancora imbrigliato il tavolo. Non ha detto un no secco, non ha pronunciato un sì definitivo. A che gioco stanno giocando lui e i 5Stelle?
I maggiori analisti collegano questa situazione al risiko complessivo delle regionali. C’è chi arriva a parlare di una nuova questione meridionale, collegando lo stallo calabrese a quello che si registra in Puglia e Campania. La situazione più delicata è proprio quest’ultima. I 5Stelle hanno indicato come successore di De Luca l’ex presidente della Camera Roberto Fico. Figura di spessore del Movimento che però ancora non ha avuto il via libera dal Pd alla prese con l’affaire De Luca.
L’ex Governatore vuole come contropartita del suo sostegno, due assessorati, una lista “A testa Alta” e soprattutto la nomina a segretario regionale del Pd del figlio Piero. Un prezzo giudicato troppo alto dal deputato Marco Sarracino e dall’europarlamentare Sandro Ruotolo che si sono messi di traverso. Risultato? Fico resta a bagnomaria.
Stessa situazione in Puglia dove il Pd cerca di convincere l’europarlamentare Antonio De Caro a candidarsi presidente. Ma lui non gradisce le candidature di Michele Emiliano e Niki Vendola, preoccupato che i due ex governatori possano in qualche modo condizionarlo. Il M5s sta provando allora a proporre un suo candidato qualora De Caro dovesse decidere definitivamente per il no. Risultato? Anche qui tutto in alto mare.
Allora in Calabria la candidatura di Tridico, su cui tutto il tavolo del centrosinistra si è detta d’accordo, rimane sospesa, in attesa di sbloccare le altre due regioni. Allora l’ex presidente dell’Inps un po’ dice sì, un po’ dice no, un po’ propone Vittoria Baldino che però non trova l’apprezzamento di tutto il tavolo, soprattutto del blocco moderato-riformista.
Il Pd allora agita lo spauracchio Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria. Il M5s insiste nel dire che la scelta tocca a loro. Avs, giusto per fare qualcosa, insiste su Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano. Insomma la maionese del centrosinistra calabrese è definitivamente impazzita, mentre Roberto Occhiuto non si spreca nemmeno a fare campagna elettorale. Ci pensano gli avversari per suo conto.
In Puglia e Campania si vota a novembre. Qui fra quindici giorni si devono presentare le liste. Qualcuno avvisi i decisori, nazionali e regionali, del centrosinistra.