«Normale mobilità lavorativa»: definisce così l’ex consigliere regionale di Forza Italia Pasqualina Straface la scelta di diversi medici cubani di lasciare la Calabria. L’ultimo caso all’ospedale Polistena reso noto dal Comitato spontaneo a tutela della salute. 

«Quando il presidente Roberto Occhiuto assunse l’iniziativa di portare in Calabria i medici cubani, – afferma Straface - l’opposizione, l’Ordine dei Medici e vari Comitati locali issarono le barricate, sostenendo che sarebbe stato un fallimento annunciato.
I fatti hanno dimostrato l’esatto contrario: quella intuizione si è rivelata vincente. Oggi non solo la Calabria beneficia del loro contributo, ma diverse Regioni italiane vogliono avviare o hanno già avviato la stessa strada.

In un periodo storico segnato da gravi difficoltà nel reperire personale sanitario - difficoltà che non riguardano solo la Calabria ma l’intero Paese - i medici cubani sono stati una linfa vitale per tenere aperti ospedali e reparti, garantendo cure e servizi ai nostri cittadini».

Quindi il riferimento alle polemiche delle ultime settimane: «Oggi assistiamo a nuove incredibili polemiche perché qualcuno di questi professionisti, dopo anni di lavoro leale e costante nella nostra Regione, sceglie di tornare a casa, raggiungere i familiari o spostarsi verso altre strutture: possono ovviamente farlo perché sono cittadini liberi, e non schiavi come qualche trombone li aveva definiti.

Ma parliamo comunque di pochissimi casi su un contingente di circa 350 medici presenti in Calabria: è fisiologica mobilità del mercato del lavoro, nulla di più.

Durante questi anni sono arrivati diversi contingenti di medici cubani, e continueranno ad arrivare anche nei prossimi mesi. Dopo le elezioni del 5 e 6 ottobre, che vedranno il centrodestra vincente, nuovi camici bianchi caraibici giungeranno a darci una mano, con la stessa passione e la stessa professionalità dimostrate in questi anni».