«Affronto la campagna elettorale con grande tranquillità, perché invece di fare promesse potrò rivendicare il lavoro fatto in questi quattro anni.
Mentre vedo che nel centrosinistra c'è grande confusione. Sarebbe molto difficile per loro governare la Calabria in questo modo». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a “Il Foglio”.

Nel centrosinistra «vedo una grande confusione. Spesso sono stato accusato di essere un decisionista, ma per governare una regione come la Calabria hai bisogno di prenderti le tue responsabilità. E invece come potrebbe governare un centrosinistra che per ogni decisione deve riuscire a mettere attorno al tavolo i 12 segretari o coordinatori di ogni partito o movimento?».

Poi il governatore fa un passaggio su Calenda sottolineando che «abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, poi qualche settimana fa mi ha attaccato duramente e dunque un accordo con il suo partito non è possibile. Ma non ho preclusioni nei confronti dei consiglieri regionali di Azione che in questi anni mi hanno sostenuto lealmente».

«In un paese civile – continua  Occhiuto – non ci si dovrebbe dimettere per un avviso di garanzia, non dovrebbe costituire un logoramento o scoraggiare i dirigenti dalla firma. Pensiamo solo alle esperienze politiche o alle storie di tante amministrazioni che avrebbero potuto avere un’evoluzione ben diversa aspettando le sentenze e i proscioglimenti, a partire proprio dalla Calabria. Nel mio caso ho deciso di dimettermi perché il rischio di restare immobili per un anno era alto. E capisco che ci sarà qualcuno che adesso vorrà gettarmi fango addosso, ma preferisco che i calabresi vadano alle urne avendo negli occhi il lavoro fatto negli ultimi quattro anni. Dagli ospedali che esistevano da vent’anni solo sulla carta e che noi siamo riusciti a costruire, come quelli di Sibari o Vibo Valentia, al rilancio degli aeroporti e ai numeri record del turismo. Di certo anche in ambito sanitario ci sarà bisogno di fare ancora di più. Ma è qualcosa a cui siamo preparati, avendo risanato i bilanci di tutte le aziende sanitarie dopo anni e anni di contabilità orale».

«Capisco – prosegue Occhiuto  -che veder terminare un’esperienza un anno e mezzo prima, dovendosi di nuovo sottoporre al giudizio degli elettori, non abbia suscitato grandi entusiasmi, sicuramente inferiori ai miei.
Non era una cosa che si aspettavano in molti, ma sono arrivato a questa decisione dopo averla concordata con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani».

«Io guardo positivamente all’allargamento a una forza moderata, riformatrice, credo possa essere una ricchezza per il centrodestra.
Ma credo anche che questo incidente farà sì che non ci possa essere alcun accordo con Azione per le elezioni di ottobre, ragionamento diverso si potrà fare con i singoli consiglieri regionali». A proposito di campagna elettorale, poi, Occhiuto ci tiene, infine, a precisare che «il mio avversario è il centrosinistra, non la magistratura che fa il suo lavoro».