«La Calabria è stata trasformata in un laboratorio di macelleria sociale: trent'anni di governi-fotocopia, di destra e di sinistra, hanno chiuso 18 ospedali, lasciando intere comunità senza cure e senza speranza. Commissariamenti, piani di rientro, tagli lineari: sempre le stesse ricette imposte da Bruxelles e accettate a Roma». Lo afferma, in una nota, Francesco Toscano, candidato alla presidenza della Regione Calabria per Democrazia Sovrana e Popolare.

«Il Pnrr - aggiunge Toscano - è la dimostrazione plastica di questa logica: miliardi per digitalizzazione e transizione ecologica, appena il 6% alla sanità. Un insulto per i cittadini che ogni giorno devono affrontare file infinite, carenze di personale e pronto soccorso al collasso. Noi di Democrazia Sovrana e Popolare diciamo basta. Non ci limitiamo a denunciare gli 'sprechi' o la 'casta'. Vogliamo andare alla radice del problema. La salute è un diritto fondamentale sancito dall'articolo 32 della Costituzione. Non è una merce, non è un'azienda. Per questo proponiamo l'abolizione del decreto legislativo 502/1992, che ha trasformato le Unità sanitarie locali in Aziende sanitarie locali. Vogliamo tornare allo spirito della legge 833/1978, quando nacque il Servizio sanitario nazionale come garanzia universale di equità e dignità».

Toscano aggiunge: «Sfido Occhiuto, Tridico e chiunque altro a dire da che parte stanno: siete pronti a cancellare le Asl e a ripristinare le Usl? Siete pronti a liberare la Calabria dalla logica del mercato e dai Piani di rientro? O continuerete a recitare come pupazzi un copione scritto dai burattinai europei? La vera alternativa è riportare la sanità sotto il controllo della politica e della comunità, non dei contabili e degli usurai. Noi non vogliamo bilanci in pareggio, vogliamo cittadini in salute. Non vogliamo chiusure, vogliamo ospedali vivi, medici motivati, territori serviti. La Calabria può rinascere solo se torna a curarsi con dignità. E noi siamo qui per renderlo possibile».