«Non vorremmo che Flavio Stasi recitasse il copione dei finti rivoluzionari di Calabria, dei quali bisognerebbe scrivere la storia minuta, dai 5 Stelle fino a Carlo Tansi, rumorosi, sgomitanti, autoreferenziali e perfettamente funzionali al sistema di potere che mantiene i calabresi in povertà disumana». Così Francesco Toscano, leader di Democrazia Sovrana Popolare, commenta le ultime dichiarazioni del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, sulla sconfitta del centrosinistra.

«Stasi – osserva Toscano – dovrebbe decidere la sua strada: se stare dentro il sistema sostituendo qualche luogotenente oppure se combatterlo. Vogliamo ricordargli che la forza del sistema risiede, soprattutto in Calabria, nella capacità di ottenere consenso elettorale da parte di sudditi trattati come bestie e animali da soma. Il metodo è spiegabile col mito della “gallina di Stalin”, che sarebbe stata spennata e poi invitata a mangiare del grano dallo stesso politico sovietico. La gallina, ancora dolorante e sanguinante, tornò quindi a cercare con gratitudine la mano che l’aveva prima colpita.

Allo stesso modo, i calabresi votano per le stesse persone che fino al giorno prima li lasciavano morire e urlare in un angolo del Pronto soccorso, felici di ricevere qualche carezza poco prima dell’apertura delle urne». «Ecco, se Stasi pensa che il centrosinistra sia la sua casa naturale, si accomodi e reciti a soggetto come i finti rivoluzionari che l’hanno preceduto. Diversamente, se, come noi, crede che si debba costruire l’alternativa reale, noi siamo pronti a ragionarne. La nostra sfida è trasformare i sudditi in cittadini, non competere – conclude Toscano – dentro un meccanismo ributtante».