L’europarlamentare e presidente della Delegazione per le relazioni con i Paesi asiatici commenta con orgoglio il rafforzamento dei rapporti: «Una scelta strategica che punta a consolidare valori comuni, promuovere investimenti e creare un ponte stabile tra Europa e Oriente, in un momento geopolitico cruciale»
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«È un segnale di grande rilevanza che l’Italia abbia riconosciuto il ruolo determinante e strategico dell’Asia Centrale nello scenario internazionale. In qualità di Presidente della Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con i Paesi dell’Asia centrale, è per me motivo di grande orgoglio che il nostro Paese abbia deciso di rafforzare il dialogo politico ed economico con la regione». Lo afferma l’europarlamentare Giusi Princi, presidente della Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con i Paesi dell’Asia centrale, in occasione del vertice Asia Centrale – Italia e della visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella regione.
«La mia esperienza diretta in Kazakistan e Turkmenistan, dove ho guidato la più numerosa missione del Parlamento europeo mai inviata – prosegue Princi -, gli accordi bilaterali con tutti i Paesi della regione (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Mongolia) mi hanno permesso di toccare con mano le straordinarie potenzialità di queste aree geografiche, ricche di risorse naturali, situate in una posizione di snodo tra Europa e Asia e desiderose di aprirsi a nuove forme di cooperazione internazionale».
«Oggi più che mai – continua l’europarlamentare – è fondamentale intensificare il nostro impegno nelle relazioni con questi Paesi per promuovere lo stato di diritto, la democrazia e le libertà fondamentali, che rappresentano valori condivisi e principi irrinunciabili. In una fase geopolitica complessa, il consolidamento del dialogo tra l’Europa e l’Asia centrale non è soltanto una scelta lungimirante ma una necessità strategica. La regione costituisce, infatti, un ponte naturale tra l’Occidente e l’Oriente, snodo tra l’Europa, la Cina, il Sud-est asiatico e l’India. L’Unione europea è oggi il secondo partner commerciale della regione e il maggiore investitore. Le opportunità, sul piano commerciale, economico e culturale, sono evidenti e in costante crescita».
«Esprimo profonda soddisfazione – evidenzia – per la firma della dichiarazione congiunta tra Italia e Uzbekistan. Gli accordi previsti aprono a investimenti significativi e all’avvio di un dialogo strategico strutturato: un segnale concreto della volontà di costruire una cooperazione solida e rispettosa dei principi condivisi. Proprio nei prossimi giorni ho in programma incontro in Parlamento con l’ambasciatore uzbeko presso l’UE Gayrat Fazilov e con quello del Kazakistan Margulan Baimukhan, con i quali, forte anche della posizione dell’Italia, definiremo l’agenda delle prossime azioni volte ad implementare le relazioni tra l’Europa e l’Asia. A breve, poi - continua l’eurodeputata -, promuoverò un incontro istituzionale con tutti gli Ambasciatori dei Paesi dell’Asia Centrale presso l’UE, insieme al Rappresentante Speciale dell’Unione europea per l’Asia centrale. Sarà l’occasione per rafforzare l’idea di un’Unione europea che parla con una sola voce: il Parlamento europeo, il Servizio europeo per l’azione esterna, la Commissione e il Rappresentante Speciale. Tutti insieme in una squadra che ama profondamente l’Asia Centrale e non ha paura di intavolare un dialogo franco, trasparente e costruttivo, perché lo sviluppo è una strada da percorrere insieme, passo dopo passo. La collaborazione con questi Paesi, in un contesto geopolitico delicato com’è quello attuale – conclude -, diventa strategica sia per allontanarli dall’influenza della Russia e della Cina, promuovendo la democrazia e scongiurando i regimi autocratici, sia per promuovere alleanze di carattere educativo, culturale e commerciale».