Covid, fuoco incrociato Santelli-Cotticelli: anche i nuovi posti di terapia intensiva a rischio

VIDEO | Il commissario ad acta scrive a Roma lamentando l'impossibilità di predisporre il programma operativo per l'emergenza epidemiologica. La presidente della Regione ha delegato le sue competenze al dirigente Belcastro (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
3 ottobre 2020
08:55

Rischia di paludarsi in un conflitto di competenze la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 in Calabria. A tutt’oggi la Regione non ha ancora predisposto, né tantomeno trasmesso ai ministeri della Salute e al Mef, il programma operativo per la gestione dell’emergenza, richiesto dal Governo con l’entrata in vigore del decreto legge Cura Italia.

 


Il programma mancante

Si era a marzo quando il Consiglio dei Ministri varava il provvedimento che stanziava ingenti risorse per il potenziamento del servizio sanitario nazionale. Il testo normativo prescriveva l’adozione di un programma operativo autorizzando contestualmente le Regioni ad attivare centri di costo separati per contabilizzare le spese derivanti dalla gestione dell’emergenza. La Calabria ha attivato la contabilità separata ma non ha ancora predisposto alcun programma operativo. Alla radice dell’ennesima inadempienza il conflitto di competenze insorto tra la struttura commissariale, retta da Saverio Cotticelli e Maria Crocco, e la presidente della Regione, Jole Santelli.

 

Le richieste da Roma

Già a maggio, quando si era riunito l’ultimo tavolo interministeriale per la verifica degli adempimenti, il ministero della Salute e il Mef avevano chiesto lumi al commissario ad acta, Saverio Cotticelli, sulla mancata predisposizione della bozza del programma operativo per la gestione dell’emergenza. E la risposta del plenipotenziario della sanità in Calabria non si era fatta attendere.

 

Conflitto di competenze

Il commissario aveva riferito a Roma dell’impossibilità di redigere l’atto a causa delle ordinanze emanate dalla presidente Santelli che affidavano la gestione dell’emergenza al delegato del soggetto attuatore, individuato in Calabria nella persona di Antonio Belcastro, ex dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute. Dopo sette mesi il programma operativo è ancora inesistente, capitolato nel ginepraio di competenze contese tra struttura commissariale e Regione. Nessuno dei due, per ora, ha ancora provveduto né a predisporre, né a trasmettere gli atti richiesti a Roma.

 

Ennesima inadempienza

L’ultima di una già abbastanza lunga lista di inadempienze e neppure secondaria. Il programma operativo per la gestione dell’emergenza rappresenta, infatti, presupposto per la ratifica del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, documento che prevede l’implementazione dei posti di terapia intensiva e sub-intensiva in Calabria - da 140 a 280 – da finanziare con fondi stanziati dal Governo attraverso il decreto Rilancio: 51 milioni.

 

La sanità contesa

Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, predisposto dalla struttura commissariale, già trasmesso e approvato dal ministero della Salute, è al momento in fase di valutazione da parte del commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. Ma dovrà essere recepito all’interno del programma operativo che, allo stato, risulta inesistente. Obiettivo è fornire al ministero della Salute a al Mef una pianificazione omogenea, un sistema di monitoraggio in correlazione ai costi da imputare sulla contabilità separata e una tempistica chiara sull’adozione delle misure. Tutti tasselli mancanti frutto di un governo frammentario e conteso della sanità calabrese.

Giornalista
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