Sul piede di guerra

Ospedale di Cosenza, gli anestesisti rianimatori in rivolta: «Nuovo atto aziendale illecito e irricevibile»

Dura reprimenda del presidente regionale Aaroi Domenico Minniti sulla previsione, contenuta nel documento, di smembrare l'Unità complessa di terapia intensiva    

211
di Salvatore Bruno
14 aprile 2023
11:34
Un reparto di terapia intensiva
Un reparto di terapia intensiva

L’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani bolla come illegittimo ed irricevibile l’atto aziendale pubblicato nel mese di marzo dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza in mancanza - si legge in una nota a firma del presidente regionale Domenico Minniti, che ricopre anche le funzioni di vicepresidente nazionale area sud - del suo preventivo invio alle organizzazioni sindacali affinché quest’ultime, per come previsto dai contratti nazionali di lavoro, possano esprimere osservazioni e proposte.

Decisioni da rivedere

«Siamo consapevoli – è scritto nel comunicato indirizzato anche al commissario ad acta Roberto Occhiuto ed alla presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Pasqualina Straface – che le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro nel rispetto del principio di pari opportunità, e in particolare la direzione e l'organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici, sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro. Al tempo stesso, però, non può non fare notare che decisioni assunte in contrasto con la vigente normativa, devono necessariamente e perentoriamente essere riviste».


Separazione non prevista dalle norme

Minniti poi entra nel merito di quanto previsto dal documento relativamente al comparto specifico della rianimazione: «La trasformazione della Struttura Complessa Terapia Intensiva ed Anestesia in due Strutture Semplici a Valenza Dipartimentale, ovvero Terapia Intensiva quale articolazione interna del Dipartimento di Emergenza/Urgenza ed Anestesia, quale articolazione interna del Dipartimento Chirurgico, prim’ancora che espressione di una vision limitata e francamente originale, si trova in netto contrasto con il DCA 135 del 2015 della Regione Calabria il quale al punto 2.4.2 rubricato Ulteriori aspetti organizzativi recita testualmente "L’Unita Operativa di Anestesia e Rianimazione costituisce un’unica struttura complessa alla quale afferiscono le attività di rianimazione, anche quando dotate di posti letto di terapia intensiva, e le attività anestesiologiche”. Il DCA 54/2023, inoltre, indica le modalità di elaborazione degli Atti Aziendali, con un chiaro riferimento al DCA 64/2016 della Regione Calabria che com’è noto, fissa l’organizzazione della rete ospedaliera. E quest’ultimo, seguendo pedissequamente il dettato del DCA 135/2015 individua, nella provincia bruzia, quattro Unità Operative Complesse relative alla Disciplina di che trattasi: tre negli Ospedali di I° livello ed una nell’Ospedale di II° livello».

Negli Spoke sì e nell'Hub no?

«Con l’illegittimo downgrade proposto nell’Atto Aziendale – scrive ancora Minniti - verrebbe a realizzarsi, ove lo stesso incontrasse il placet della Regione, uno scenario paradossale nel quale troveremmo, da un lato, negli ospedali Spoke, com’è indiscutibilmente corretto, le Unità Operative Complesse di Terapia Intensiva e, dall’altro, nel loro centro Hub di riferimento, dotato delle alte specialità, un Unità Operativa Semplice di Terapia Intensiva ed una semplice, di Anestesia. Peraltro, anche in obiettiva antitesi con la logica della condivisione e dell’ottimizzazione delle risorse, risultando le stesse, nella previsione della Direzione Strategica Aziendale, allocate in due diversi Dipartimenti. Ipotesi, prim’ancora che, come già detto, illecita, assolutamente irricevibile. È lecito e quindi cogente ritenere che, relativamente all’UOC Terapia Intensiva ed Anestesia dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza – si conclude la nota - nessuna frammentazione in Unità Operative semplici possa essere in alcun modo effettuata. Ed in questo senso immaginiamo di poter chiedere ai vertici aziendali di intervenire, ristabilendo lo status organizzativo quo ante, al fine di garantire il rispetto della vigente normativa, regionale e nazionale. Ed anche per evitare inaccettabili sperequazioni tanto a carico degli utenti della città di Cosenza e della sua vasta provincia, quanto anche a quello dei professionisti e del personale tutto operante nell’ambito della Terapia Intensiva e dell’Anestesia dello stabilimento ospedaliero dell’Annunziata».

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top