Governatore all’attacco

Via libera alla fusione degli ospedali di Catanzaro, Occhiuto: «Noi facciamo fatti, Fiorita chiacchiere»

VIDEO | Il presidente della Regione polemizza con il sindaco e rivendica il nulla osta del ministro della Salute: «Da 20 anni se ne parlava, noi l’abbiamo fatto in pochi mesi»

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di Redazione
16 gennaio 2023
16:13

«Da settimane il sindaco della città di Catanzaro mi attacca, dicendo che io sarei contro la Facoltà di Medicina di Catanzaro e che avrei favorito la Facoltà di Medicina a Cosenza. Oggi rispondo con i fatti: noi non facciamo chiacchiere, come gli altri». Il presidente Roberto Occhiuto va all’incasso del via libera del ministro della Salute Orazio Schillaci sulla integrazione degli ospedali di Catanzaro e ribatte polemico al sindaco del capoluogo calabrese, Nicola Fiorita.


Integrazione Ospedali a Catanzaro

«Da 20 anni – afferma in un video pubblicato sui propri canali social- si parla dell’integrazione tra Mater Domini e Pugliese Ciaccio per fare un unico ospedale, e nessuno lo ha mai fatto. Il mio governo regionale, invece, in pochi mesi è riuscito a raggiungere questo obiettivo. Ecco la notizia della giornata: da qui a qualche settimana faremo questo miracolo, istituiremo un grande Policlinico Universitario da 850 posti che renderà ancora più importante la Facoltà di Medicina di Catanzaro. Abbiamo raggiunto questo obiettivo superando alcuni ostacoli. Nel Programma operativo della sanità della Calabria era contenuta una previsione - suggerita dall’ex ministro della Salute - che pretendeva un Dpcm per poter procedere all’integrazione».

Poi si concentra sull’antefatto: «La scorsa settimana ho incontrato a Roma il nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci, ribadendo la mia volontà politica di procedere all’integrazione, ed ho chiesto un parere al Ministero per poter andare avanti velocemente su questo percorso. Stamattina ho richiamato il ministro chiedendo una risposta al mio quesito, risposta giunta via Pec qualche minuto fa: il Ministero ha dato il via libera all’integrazione. Possiamo dunque procedere, rispettando la legge, modificando una parte del Programma operativo, senza bisogno di un Dpcm. Un risultato davvero importante, raggiunto con il lavoro, con i rapporti, con le relazioni, con il rispetto delle norme, e non con le chiacchiere», perché con le chiacchiere non si risolvono i problemi. Lo dico a quelli che pensano di poter governare città facendo convegni, adunate, chiacchiere: non si risolvono così i problemi».

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L’allusione è al Consiglio comunale aperto di questa mattina, nel corso del quale sono state mosse nuove critiche all’indirizzo della Regio, soprattutto in merito all’istituzione del nuovo corso di laurea a Cosenza.

«Oggi posso dire che faremo l’integrazione tra Mater Domini e Pugliese Ciaccio, che sarà una grande occasione, mai realizzata prima, per la Facoltà di Medicina di Catanzaro e per la città di Catanzaro».

Medicina all’Unical

Altro tema ha riguardato la guerra delle Università: «Ho raccolto una sanità in macerie. I calabresi – evidenzia- non possono curarsi e vanno fuori dalla Calabria, in altre Regioni, nelle quali poi magari trovano professori universitari medici calabresi che lavorano altrove o specializzandi calabresi che lavorano altrove. E poi noi abbiamo il sistema sanitario che tutti conosciamo. In Calabria, con le macerie che abbiamo nel sistema sanitario, più competenze riusciamo a seminare, più professori universitari abbiamo nei nostri reparti, più specializzandi abbiamo, e meglio è. Io non so dove andare a prendere i medici, dunque se c’è la possibilità di avere più medici e più specializzandi perché ci sono più Facoltà di Medicina, questa è una buona cosa. E io mi devo occupare di questo, dei bisogni di salute dei calabresi, non delle lotte di campanile».

Occhiuto scandisce: «A Cosenza da 20 anni si parlava dell’istituzione della Facoltà di Medicina, e nessuno aveva fatto mai niente. Io ho semplicemente accompagnato un progetto nato per impulso del rettore Leone, perché sono convinto che più Facoltà di Medicina, se lavorano insieme ma in competizione tra loro, migliorano la qualità dell’offerta formativa e soprattutto seminano più competenze in un sistema sanitario che ha bisogno di mettere al centro del suo interesse il diritto alla cura dei calabresi e non le lotte di campanile».

 

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