Dopo Vibo Valentia e Polistena, l’ultimo caso a Lamezia Terme. Il radiologo aveva preso servizio a febbraio con un contratto della durata di un anno ma è andato via dopo sei mesi senza alcun preavviso
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
Un semplice sms per comunicare che non sarebbe rientrato al lavoro e che non si trova più in Italia. Prosegue la scia di defezioni dalle corsie ospedaliere calabresi da parte di medici cubani. Dopo i casi già registrati all’ospedale di Vibo Valentia e di Polistena, l’ultimo in ordine di tempo arriva dal presidio ospedaliero di Lamezia Terme.
La presa d’atto della cessazione del rapporto di lavoro è contenuto in una delibera adottata nella giornata di ieri dal commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Antonio Battistini, in cui si dà conto delle modalità piuttosto irrituali utilizzate dal medico per annunciare che non avrebbe più proseguito la “missione” per il servizio sanitario regionale.
Il radiologo era stato assegnato all’unità operativa di radiodiagnostica del presidio lametino lo scorso 26 febbraio, con un contratto a tempo determinato della durata di un anno. Dopo appena sei mesi di lavoro, tuttavia, il professionista cubano ha deciso di non far più rientro in Calabria comunicandolo con un sms, senza alcun preavviso.
Poche spiegazioni, insomma. Il primario del reparto in una comunicazione interna annota che «il dottore in data 28 agosto non si è presentato sul posto di lavoro inviando un sms dal quale si evince che non è più in Italia».