Doveva essere l’anno della ripartenza e della cavalcata trionfale verso la categoria superiore, ma per il Corigliano, nel campionato di Promozione Girone A, il cammino - almeno nelle prime tredici giornate - si sta trasformando in una dolorosa via crucis. La sconfitta interna subita nell’ultimo turno contro la capolista PLM Morrone, oltre a rappresentare molto più di una semplice battuta d’arresto, è stata un fragoroso campanello d’allarme, relegando la squadra a una sconfortante sesta posizione, al momento addirittura fuori dalla griglia playoff. Quella che era partita con la chiara intenzione di vincere il campionato è ora una formazione smarrita, incapace di trovare la quadra e che ha mandato su tutte le furie i propri sostenitori. Al centro della bufera c’è il tecnico Alberto Aita, che al termine della gara non ha potuto fare altro che analizzare la situazione con amarezza e lucidità.

La partita contro la Morrone è stata il culmine di una serie di risultati negativi che hanno compromesso la classifica del Corigliano. Al termine dell’incontro, mister Aita ha commentato l’accaduto con estrema onestà, senza cercare alibi. Il tecnico ha ammesso che la squadra non ha disputato una grande partita, individuando però il vero punto di svolta nell’errore in uscita che ha permesso alla PLM Morrone di segnare il gol decisivo. «Lì abbiamo perso proprio la testa», ha dichiarato Aita, sottolineando come una squadra con ambizioni di vittoria non dovrebbe mai farsi sopraffare emotivamente, nemmeno in svantaggio. «Può capitare di andare sotto, ma bisogna avere la prontezza e la capacità di rimanere in partita. Se fossimo rimasti concentrati e non avessimo subito il secondo gol, magari saremmo riusciti quanto meno a pareggiare, sebbene non avessimo giocato bene.»

L’allenatore ha poi ribadito che, per invertire la rotta, la squadra ha bisogno di «uno scossone all’ambiente» e di rinforzi, ammettendo che «serve sicuramente qualche innesto» e che è arrivato il momento di prendere «qualche decisione importante».

Il momento più delicato della giornata è arrivato con le contestazioni del pubblico: legittime, secondo Aita, ma comunque difficili da affrontare. Pur rivendicando l’impegno profuso quotidianamente, che purtroppo non viene ripagato dai risultati, il tecnico ha accettato il ruolo di primo responsabile: «Quando le cose vanno male, il primo a essere contestato è l’allenatore. Io rispetto i tifosi che mi hanno chiamato sotto la curva: sono andato e chiedo scusa pubblicamente per la prestazione che abbiamo offerto.»

La riflessione del mister si è poi spostata sul futuro. Ritenendo fondamentale valutare con la società se esistano ancora le condizioni per puntare alla vittoria del campionato, Aita ha messo in discussione la propria permanenza. Spinto dalla stima verso il club e dichiarando di fare l’allenatore per pura passione, ha ammesso: «Se devo fare un passo indietro, lo faccio tranquillamente.»

Ha poi concluso con parole che aprono scenari inquieti: «Quando questa passione viene oscurata dalle contestazioni, e se mi rendo conto che l’ambiente non ti sopporta più, sono pronto a mettermi da parte.»

Ora il Corigliano si trova a un bivio cruciale. La società dovrà decidere se intervenire con gli innesti richiesti per sostenere l’attuale guida tecnica o se accogliere l’onesta riflessione del mister e optare per un cambio in panchina, nel tentativo di risvegliare l’ambiente e riaccendere la fiammella del sogno promozione.