Chiudere una settimana perfetta e continuare a volare. Il Catanzaro di Alberto Aquilani, reduce dalle vittorie contro Palermo e Mantova, si prepara ad affrontare il Venezia domani alle 15 al “Ceravolo” nella sfida valida per l’11ª giornata di Serie B. L’entusiasmo non manca, ma il tecnico delle Aquile invita alla prudenza: «Affrontiamo una squadra molto impegnativa, una delle più forti del campionato. Credo che i ragazzi abbiano recuperato, ma servirà mantenere la percezione e l’intensità mostrate nelle ultime gare, perché il torneo è lungo».

Il Venezia, secondo miglior attacco del campionato, arriva in Calabria dopo il successo che ha riscattato due trasferte deludenti. Aquilani individua alcune analogie con l’ultima sfida casalinga vinta contro il Palermo: «Il punto in comune tra le due è la forza. Il Venezia, come il Palermo, ha una rosa costruita per la Serie A, allenata bene e con grande qualità di gioco. Per noi sarà un test impegnativo, ma veniamo da due vittorie e abbiamo tolto delle scorie: mi aspetto di vedere una squadra più consapevole e pronta a dimostrare sul campo il proprio valore».

Il tecnico giallorosso ha spiegato anche l’adattamento tattico visto tra le ultime gare: «Col Palermo siamo rimasti più bassi togliendo profondità, mentre a Mantova abbiamo aggredito alti. Sono due squadre diverse: il Palermo è più verticale, il Mantova invece palleggia tanto. Il Venezia sa fare entrambe le cose, e noi dobbiamo saperlo, ma anche ricordarci che stiamo bene. Serve il piglio giusto, perché senza quello torniamo indietro. E io quel piglio lo pretendo».

Sul cambiamento d’approccio che ha accompagnato il nuovo assetto tattico, Aquilani sottolinea: «Al di là del modulo, è sempre l’atteggiamento che fa la differenza. In queste due gare si è visto un Catanzaro più consapevole, capace di determinare i momenti della partita. Gli episodi contano, ma dobbiamo farli girare dalla nostra parte. Questa squadra è cresciuta e ora sta raccogliendo i frutti del lavoro fatto».

Non manca un passaggio sulla gestione di una rosa ampia e competitiva: «È la parte più difficile. Ci sono tanti ragazzi che meriterebbero di giocare, ma in campo vanno in undici. Faccio scelte per il bene della squadra, sperando che con il tempo tutti possano dimostrare il proprio valore».

Infine, qualche battuta sui singoli e sulla duttilità tattica: «Cassandro e Favasulli sono esempi di giocatori polivalenti. Cassandro è nato come braccetto, poi ha giocato più avanti; Favasulli ha sempre giocato a sinistra ma ora sta facendo bene a destra. L’importante non è tanto dove giocano, ma come interpretano la partita. Quando percepiamo il pericolo e restiamo dentro la gara, diventiamo una squadra tosta da affrontare. Se invece caliamo d’intensità, rischiamo di essere vulnerabili. Ecco perché pretendo sempre quella concentrazione: ce l’hanno e i risultati dimostrano che è la chiave per vincere»

Domani al “Ceravolo” servirà dunque lo stesso spirito visto contro Palermo e Mantova, con la spinta del pubblico giallorosso a fare da dodicesimo uomo. «Abbiamo un pubblico eccezionale – ha concluso Aquilani – e dobbiamo trascinarlo. Questo deve essere il nostro valore aggiunto».

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