«Dove trovi la forza per portare avanti questa importante avventura?». Si sarà sentito ripetere la domanda chissà quante volte. Ma Salvatore Cristiano Misasi, con la gentilezza che gli è propria, risponde senza esitazione, sorridendo e spiazzando tutti: «La verità è che ci vuole più pazzia che forza». Partito domenica 1 giugno da Laino Borgo, in provincia di Cosenza, l’atleta affetto da tetraparesi spastica punta ad arrivare con la sua handbike a Reggio Calabria percorrendo la “Ciclovia dei Parchi”, un tracciato lungo 545 chilometri che attraversa l’entroterra calabrese e i parchi nazionali del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte.

«Per molti calabresi - aggiunge il giovane sportivo - il nostro entroterra è una scoperta. In tanti toccano alcuni luoghi solo ed esclusivamente tramite l’autostrada. Non tutti si addentrano in quei posti meravigliosi dove la natura cambia di metro in metro e sembra di ritrovarti in alcuni punti in Trentino ed in altri in Canada. È qualcosa di bello perché scopri la tua terra sotto altri aspetti».

L'atleta e attivista calabrese Salvatore Cristiano Misasi, affetto da tetraparesi spastica, ha fatto tappa a Girifalco. Il giovane sta percorrendo in handbike la “Ciclovia dei Parchi”, un tracciato di 545 chilometri che attraversa l'entroterra della nostra regione.

Recentemente Misasi ha fatto tappa a Girifalco, comune della provincia di Catanzaro. Ad accoglierlo un gruppo di appassionati girifalcesi delle due ruote, il vicesindaco Alessia Burdino, l’assessore Domenico Giampà, il presidente della Pro-Loco Angela Mascaro, il tesoriere Fabio Randò e don Antonio De Gori. Una delegazione che ha fatto sentire tutto l'affetto della comunità verso un ragazzo la cui storia è testimonianza autentica di coraggio e di vita vissuta fino in fondo, riservando il giusto valore ad ogni secondo e la gratitudine che serve ad ogni respiro.

Emozionante è stato poi l’incontro tra Misasi e un residente di Girifalco, Salvatore, anch’egli atleta in handbike. «Mi dà la forza di andare avanti il messaggio che io voglio portare: anche lo sport può essere praticato al di fuori dall’agonismo e da persone diversamente abili – commenta ancora l’intraprendente sportivo partito da Laino Borgo –. Bisogna incentivare il paracicloturismo». E tra nuovi amici e obiettivi da raggiungere, è tempo per Salvatore Cristiano di ripartire. Immaginando già l’abbraccio del prossimo paese che verrà.