«Abbiamo ascoltato con molta preoccupazione le parole del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto riguardanti la questione giudiziaria che lo ha investito, pronunciate ieri sera nel corso di una trasmissione di una emittente televisiva storicamente vicina alla sua parte politica». Lo affermano la deputata e coordinatrice calabrese del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico ed il capogruppo pentastellato in Consiglio regionale Davide Tavernise.

I due pentastellati, parallelamente agli altri due capigruppo di opposizione Mimmo Bevacqua (Partito Democratico) e Antonio Lo Schiavo (Gruppo Misto) all’indomani dell’intervista di Occhiuto su Rete 4 chiedono che il governatore vada a riferire in Consiglio regionale circa l'indagine che lo vede coinvolto. 

Orrico e Tavernise: «In tv la sua arringa autoassolutoria»

«Ci saremmo aspettati – dicono Orrico e Tavernise a proposito della comparsa di Occhiuto ieri sera sulla rete Mediaset – parole chiare, di verità e trasparenza, che spiegassero ai calabresi, così come al resto degli italiani vista la vetrina scelta a discapito delle testate locali forse ritenute meno comode, le ragioni per cui il loro governatore potesse ritenersi ancora sereno nel continuare a guidare il proprio ufficio. Abbiamo, invece, assistito, ad una arringa autoassolutoria interpretata con toni del tutto inadeguati innanzitutto verso il lavoro delle autorità inquirenti».

«Fermo restando – proseguono gli esponenti pentastellati - che eventuali responsabilità giudiziarie non spetta, ovviamente, a noi individuarle bensì alla magistratura, perché l’Occhiuto governatore desideriamo batterlo sul campo e non grazie a qualsivoglia altro fattore, riteniamo che quanto finora emerso dall’indagine restituisce un quadro abbastanza opaco della vicenda che assume a questo punto una valenza politica. Infatti, l’impercettibile confine fra interessi privati e le nomine di soci d’affari e amici personali all’interno di più società pubbliche partecipate locali nonché di altri incarichi conferiti anche a livello di governo centrale, non rappresentano, a nostro avviso, un esercizio rigoroso del suo ruolo come va ripetendo da quattro anni a questa parte nella continua attività di propaganda mainstream portata accuratamente avanti».

«Ecco perché – concludono Orrico e Tavernise – crediamo sia arrivato il momento che il presidente Occhiuto riferisca doverosamente ai calabresi, così come alle forze politiche di minoranza, rispetto alla sua posizione nella opportuna sede istituzionale che non è né un salotto televisivo compiacente, né un video affidato ai suoi canali social, bensì il Consiglio regionale della Calabria».

I capigruppo di opposizione: «Fare chiarezza in Aula e non in tv»

«Di fronte a una notizia come l’apertura di un’indagine per presunta corruzione a carico del presidente della Regione, riteniamo doveroso che Roberto Occhiuto venga al più presto a riferire in Consiglio regionale». A ribadirlo è lo stesoo Tavernise insieme a Bevacqua e Lo Schiavo, in una nota congiunta. 

«Siamo garantisti sempre e non a corrente alternata – sottolineano i consiglieri – e rispettiamo le prerogative della magistratura, ma allo stesso tempo riteniamo che il presidente della Regione debba mostrare rispetto per l’Istituzione che rappresenta e per i cittadini calabresi, facendo piena luce su quanto sta accadendo in modo trasparente e diretto. A maggior ragione dopo la scelta, che giudichiamo discutibile, di affrontare la questione in una trasmissione televisiva nazionale prima ancora che nel luogo deputato al confronto democratico e istituzionale».