Incendio a Scalea

In fiamme l’orto solidale nel terreno confiscato alla criminalità organizzata: danni per più di 20mila euro

L'incendio é divampato in un terreno comunale abbandonato e a causa del vento forte é arrivato alla cooperativa Progetto Germano: «Anni di sacrifici in cenere»

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di Redazione
5 settembre 2023
12:49

L’orto solidale, nato otto anni fa in un bene confiscato alla criminalità organizzata, si chiama Seminare speranza, raccogliere futuro, ma ieri sera è stato semidistrutto dalle fiamme. 

L’incendio è scoppiato in un terreno comunale abbandonato di località Pantano, a Scalea, e il forte vento ha portato le fiamme fino alla cooperativa Progetto Germano, danneggiando strutture, attrezzature agricole e una decina di piante da frutto.


«I danni ammonterebbero a una cifra compresa tra i 20 e i 25mila euro - dice Fabio Cifuni, presidente della cooperativa - Sono andati in cenere anni di sacrifici, abbiamo perduto l’attrezzatura acquisita e acquistata per i nostri progetti».

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Il fuoco ha divorato la parte dell'orto adibita a ricovero per gli attrezzi, area sosta e ristoro, distruggendo decespugliatori, pali in legno, materiale per la pacciamatura, una roulotte utilizzata come ricovero, una cucina da campo e alcuni alberi di fico

L'incendio è stato spento dopo alcune ore dai vigili del fuoco del distaccamento di Scalea. 

In 8 anni di vita dell’orto del Progetto Germano sono stati portati avanti progetti di inclusione sociale di soggetti socialmente svantaggiati, come avevamo raccontato su LaCnews24, e di recente nella cooperativa sono arrivate anche persone a scontare pene leggere in maniera alternativa. 

Le iniziative della Progetto Germano su quel terreno sottratto alla criminalità sono state già oggetto di intimidazioni, danneggiamenti, vandalismo ed estorsioni, ma stavolta Cifuni non pensa che dietro ci sia una mano criminale.

«Il terreno da cui è partito l'incendio è incolto e abbandonato a se stesso da anni, non l'ho mai visto pulito - ha detto il presidente della cooperativa - Il vento è stato complice di quanto accaduto, ma non me la sento di dire che questa volta ci sia stata premeditazione».

Cifuni intanto ha lanciato un appello sui social: «In molti hanno detto in passato di essere a disposizione per le nostre iniziative. In realtà ci siamo spesso ritrovati soli - scrive - Se c'è volontà di dare una mano, questo è il momento migliore. Intanto sporgo denuncia e tra qualche giorno deciderò come e se andare avanti».

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