25 novembre

Violenza di genere, a Cosenza duplice iniziativa: consiglio comunale aperto e borsa di studio Roberta Lanzino

VIDEO|  Palazzo dei Bruzi ampio dibattito con sindacati e associazioni, al liceo Scorza l'iniziativa della Fondazione intitolata alla sfortunata giovane. Poi l'istituzione scolastica e l'amministrazione si sono incontrati nel corso di una marcia silenziosa conclusa in piazza 11 Settembre

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di Salvatore Bruno
25 novembre 2022
17:52

Le celebrazioni della Giornata Internazionale per la eliminazione della violenza contro le donne, nella città di Cosenza hanno seguito un duplice binario.

Consiglio comunale aperto

Di buon mattino, alle 9, si sono aperte le porte del salone delle adunanze di Palazzo dei Bruzi per un consiglio comunale aperto, allargato ad associazioni, sindacati, membri delle forze dell'ordine e dell'esercito, ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Contestualmente la fondazione intitolata a Roberta Lanzino, nel liceo Scientifico Scorza frequentato dalla giovane uccisa in circostanze ancora non chiarite nel 1988, ha proceduto all'assegnazione della borsa di studio intitolata alla sfortunata giovane, destinata a studenti impegnati in progetti incentrati proprio sui temi della violenza di genere. Successivamente l'amministrazione comunale ed i liceali, dopo una breve marcia silenziosa partita dalle rispettive sedi, si sono incontrati in piazza 11 Settembre, per rinnovare l'impegno civile e l'attenzione verso un fenomeno ancora assai diffuso, anche in Calabria.


Iniziativa partecipata

All'iniziativa del Comune hanno tra gli altri preso parte la dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale Loredana Giannicola; Chiara Gravina in rappresentanza del Centro Antiviolenza Roberta Lanzino; Emira Chimenti, esponente di What Woman Want; Enrichetta Alimena, attivista per i diritti delle persone con disabilità; Maria Baldassarre per la Cgil; Lorella Dolce per la Cisl; Valentina Ferri per la Uil; Silvana Gallucci di Inner Wheel; Lucia Nicosia per la Fidapa; Maria Pia Galasso dell'associazione Maria Cristina di Savoia; Stefania Bevilacqua in rappresentanza della comunità rom; Giorgia Falco di Spazio Donna. Presente inoltre una delegazione del Circolo della Stampa Maria Rosaria Sessa. Sono inoltre intervenuti assessori e consiglieri comunali.

Un lungo fil rouge

«Lo scorso anno ci eravamo appena insediati e come primo gesto di sensibilizzazione rispetto alla violenza di genere, avevamo appeso un drappo rosso sulle finestre del palazzo di città - ha detto la vicesindaca Maria Pia Funaro - Questo è il prosieguo di quel messaggio. Penso sia una bella giornata, partecipata ed emozionante. La presenza di tante associazioni dà la cifra della presenza di un substrato di associazionismo ben radicato e stimolante per le istituzioni. Il dialogo è continuo, per rinsaldare questa importante rete. Ci sono poi tanti studenti. Penso siano più avanti di noi: bisogna lanciare loro dei messaggi, parlare il loro linguaggio e renderli partecipi».

Questo non è amore

Proprio in Piazza dei Bruzi, per tutta la mattinata ha sostato il camper impiegato dalla polizia di stato nell'ambito della campagna Questo non è amore. Si tratta di un mezzo mobile della itinerante utilizzato per creare un contatto diretto tra le donne ed una equipe di operatori specializzati pronti a raccogliere le testimonianze di chi ha paura di denunciare o timore nel varcare la soglia di un ufficio delle forze dell'ordine.

Borse di studio

Per quanto concerne le borse di studio, il tema scelto per la 17ma edizione dell'iniziativa è La forza politica delle donne - vitadonnalibertà, presentato dalla Fondazione Lanzino agli studenti durante una giornata formativa all'inizio dello scorso mese di ottobre. 74 nel complesso i lavori presentati da un totale di 191 liceali che hanno lavorato in piccoli gruppi. Nutrita la partecipazione maschile. «Per i nostri alunni si tratta di un percorso completo di studio e consapevolezza dei diritti delle donne, e della loro libertà di scelta e autodeterminazione - dice Aldo Trecroci nella sua duplice veste di dirigente scolastico e consigliere comunale di Cosenza».

Molto è cambiatio

«La morte di Roberta è una ferita ancora aperta ma per fortuna molto è cambiato dalla fine degli anni ottanta. Siamo passati dall'abolizione dell'attenuante del delitto d'onore all'aggravante del femminicidio. Ma ancora tanto bisogna fare poiché le trasformazioni culturali sono lente. Il ruolo della scuola è proprio quello di formare ad una cultura di condivisione, inclusione e soprattutto di rispetto. Delle donne e di ogni tipo di diversità».

Giornalista
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