L’Università della Calabria ha da qualche giorno celebrato i sei anni di successi sotto la guida del rettore Nicola Leone, segnati da innovazione, crescita e apertura al territorio. Quasi in contemporanea, l’ateneo di Arcavacata accoglie il suo nuovo rettore: Gianluigi Greco, uno dei più giovani d’Italia. Per Leone, l’inaugurazione dell’anno accademico è stata l’occasione per tracciare il bilancio di un sessennio straordinario. In sei anni, l’Unical è cresciuta in numeri, reputazione e qualità della ricerca, diventando uno dei poli universitari più dinamici e innovativi del Paese.

A raccogliere il testimone è ora Greco, professore ordinario di Informatica, esperto di intelligenza artificiale e sistemi complessi, figura di grande autorevolezza scientifica e visione strategica. Da direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, ha contribuito a farne uno dei centri di eccellenza più riconosciuti del Sud.

Durante la cerimonia, Leone ha ricordato i traguardi raggiunti: l’aumento costante delle iscrizioni, la capacità di attrarre talenti internazionali e una ricerca che compete ormai a livello globale. «Abbiamo costruito un’università che guarda al mondo ma resta radicata nel suo territorio», ha detto, ricevendo un lungo applauso. L’evento è stato arricchito dalla lectio magistralis dell’economista Orazio Attanasio, uno dei massimi studiosi della disuguaglianza e dello sviluppo, che ha offerto una riflessione profonda sulle sfide dell’economia e della formazione delle nuove generazioni.

I risultati parlano chiaro. Negli ultimi quattro anni, l’Unical è stato il grande ateneo statale con la crescita più alta di iscritti nel Mezzogiorno: +23% rispetto al periodo pre-pandemia. Per l’anno accademico 2023/2024 le nuove immatricolazioni hanno raggiunto quota 4.704, contro le 3.834 di quattro anni prima. Le domande di immatricolazione anticipata sono salite del 31% in un solo anno, mentre quelle degli studenti stranieri hanno toccato un record storico: oltre 9.000 richieste da 108 Paesi per i corsi magistrali internazionali. Segno che l’ateneo calabrese è ormai riconosciuto anche oltre i confini italiani.

Sul fronte della ricerca, l’Unical ha scalato le principali classifiche internazionali. Nel World University Rankings 2024 di Times Higher Education è salita dalla fascia 801 alla 501, mentre nel ranking europeo QS 2025 ha guadagnato quasi 30 posizioni, raggiungendo il 347° posto. Anche lo Shanghai Ranking l’ha inserita tra le eccellenze italiane in cinque aree disciplinari, con risultati di spicco in Computer Science & Engineering, seconda solo al Politecnico di Milano per impatto scientifico.

Nella classifica Censis, che valuta la qualità dei servizi agli studenti, l’Unical è stabilmente sul podio tra i grandi atenei statali, con punteggi altissimi per borse di studio, infrastrutture e residenze universitarie. E sul fronte scientifico, 75 docenti figurano tra i “World’s Top 2% Scientists” secondo la Stanford University — un riconoscimento di rilievo internazionale che conferma la qualità del lavoro nei laboratori di Arcavacata.

Oggi l’Università della Calabria non è solo un luogo di formazione, ma un vero motore di sviluppo territoriale. I progetti di innovazione, le collaborazioni con le imprese, la digitalizzazione dei servizi e l’attenzione alla sostenibilità ambientale ne fanno un laboratorio di futuro nel cuore del Mezzogiorno. Sempre più spesso giovani medici, scienziati e ingegneri scelgono di studiare o rientrare dall’estero proprio all’Unical, attratti da un ambiente competitivo e accogliente.

Con l’elezione di Gianluigi Greco si apre ora una nuova fase, nel segno della continuità e dell’innovazione. «L’Unical deve essere un laboratorio di idee e di futuro per il Sud e per l’Italia», ha dichiarato nel suo primo intervento da rettore eletto. L’ateneo calabrese si prepara così a una nuova stagione di crescita, proiettandosi tra le migliori università italiane ed europee: un esempio concreto di come anche nel Mezzogiorno si possa costruire eccellenza, innovazione e orgoglio accademico.