Simpatiche alternative ai classici doni che portano con sè le tradizioni, la cultura e la bontà di una terra millenaria
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Dallo scalda ‘nduja ai “salaturi”: dieci doni di Natale calabresi da trovare sotto l’albero
Della Calabria è uno dei prodotti enogastronomici più conosciuti. Che sia estate, autunno, primavera o inverno è difficile non trovarla sulle tavole dei calabresi. La 'nduja accompagna pranzi e cene, con il suo abbandonate peperoncino e le sue proprietà antisettiche, anche fuori dai confini regionali. Il celebre insaccato, prodotto prevalentemente nel Vibonese ed in particolare nella zona di Spilinga, è sempre più diffuso e apprezzato in tutto il mondo.
Per concedersi un'esperienza davvero unica, lasciandosi avvolgere nel giro di pochi minuti dal profumo e dal sapore dell'insaccato calabrese si può utilizzare un simpatico scalda 'nduja. Un prodotto acquistabile in tantissime botteghe artigianali, in molti negozi fisici ma anche sul web. Si tratta di un oggetto, solitamente a forma di maialino, all'interno del quale è possibile inserire una candela e su di essa poggiare un piattino dove lasciar sciogliere un cucchiaino della piccante prelibatezza. Lo scalda 'nduja non è soltanto un prodotto artigianale che valorizza ulteriormente le qualità di un'eccellenza gastronomica calabrese da spalmare ma può essere una simpatica e alternativa idea regalo da proporre in occasione delle festività natalizie per far sciogliere il cuore. Oltre che la 'nduja naturalmente.
La vita di tutti i giorni è una continua lotta. Sul ring della quotidianità si combatte testardamente contro il male, indipendentemente da dove provenga la cattiva sorte. In passato si era soliti contrastare la sfortuna attraverso la collocazione, sui portoni delle case, sui balconi o sui muri, di spaventose maschere apotropaiche. Con il passare del tempo i temibili volti, spesso arricchiti da corna e con le fauci aperte, persero nella credenza popolare la loro inclinazione a scacciare il male per assumere esclusivamente una funzione decorativa grazie anche ai colori e alle forme che li contraddistinguevano.
In provincia di Reggio Calabria, a Seminara, ancora oggi vengono realizzate delle suggestive maschere apotropaiche in ceramica, veri e propri gioielli di artigianato di alto livello. La sfortuna, in questo caso, sarebbe quella di non riceverne almeno una in regalo.
È grazie alle sue risorse forestali e agricole che l'entroterra vibonese, forte della sua specifica conformazione, ha visto svilupparsi negli anni un'importante attività di produzione di pipe. L'eccellente qualità della radica calabrese presente in zona ha infatti favorito la realizzazione di pipe, poi esportate in tutto il mondo.
Risale al 1960 la lunga tradizione delle pipe Grenci. Fu infatti in quel periodo che l'artigiano calabrese Domenico Grenci aprì la strada alla produzione di quei preziosi ed autentici capolavori di artigianato. Un'attività proseguita dal figlio Vincenzo a Brognaturo, piccolo centro montano incastonato nelle Serre, che ha saputo andare incontro alle richieste di numerosi personaggi illustri della politica, dello spettacolo e della società civile. Di certo, un regalo raffinato per Natale. Un pensiero, un pezzo unico, che porta con sé un frammento di Calabria inimitabile.
L'arte dell'intreccio consente ad un cesto di vimini di andare oltre l'ordinaria funzione di contenere e permettere il trasporto di oggetti, frutta ed alimenti. I "panari", ossia i tipici contenitori di varie dimensioni con o senza manico, sono espressione di una tradizione secolare che, seppur in parte, sta riprendendo quota dopo un periodo di decadimento. In Calabria è soprattutto il comune di Soriano ad essere famoso per la realizzazione di cesti in vimini, ma anche di sedie impagliate e altri prodotti di artigianato locale. In passato, ai lati dei muli e degli asini, venivano spesso disposti capienti cesti in vimini per trasportare l'uva durante il periodo della vendemmia. Sono tante le botteghe in cui è possibile acquistare i singolari contenitori per riservare agli amanti della tradizione un regalo destinato di certo ad essere apprezzato.
Lì dentro ci finivano alici, melanzane, olive e persino la carne di maiale. Il "salaturi", tipico vaso calabrese in terracotta, veniva utilizzato per mettere sotto sale i prodotti quando ancora nelle case non esistevano i frigoriferi. Il recipiente, ancora oggi presente in molte abitazioni come elemento d'arredo, è legato ad un'antica tradizione calabrese e si caratterizza per il suo aspetto smaltato, in parte bianco ed in parte tendente al color miele. Per le nonne era il posto ideale in cui riporre e conservare cibi in salamoia.
Il "salaturi" conserva un tratto retró che ben si adatta in salotto o in altre stanze e rimanda ai profumi e ai sapori di un tempo inaugurando, nelle discussioni tra amici e parenti, viaggi nostalgici verso le tavolate della domenica di una volta. Regalarne uno significa spingere i ricordi a tornare a galla.
Gli amanti delle tradizioni lo sanno bene: la lira calabrese è uno dei simboli per eccellenza della musica etnico popolare della regione. Lo strumento, tipico delle zone della Locride e del Monte Poro, fa parte della famiglia dei cordofoni ad arco conosciuta come "lira bizantina". Spesso accompagnata dal tamburello, il suo suono fa incursione durante le tarantelle calabresi spingendo la gente al ballo e al divertimento. Grazie ad un ritrovato interesse verso il tradizionale strumento sono stati promossi, in Calabria e non solo, corsi di apprendimento per suonare e costruire la lira. Un modo per avvicinarsi ai suoni di una terra che ha tanto da raccontare in fatto di musica ed emozioni.
C'è solo l'imbarazzo della scelta. Sono tantissimi infatti i prodotti a base di bergamotto che possono essere regalati per Natale. La caratteristica pianta del rinomato agrume, che fa mostra di sé lungo la fascia costiera reggina, cattura ormai da tempo un crescente interesse e apprezzamento in tutto il mondo. L'essenza estratta dalla buccia del frutto viene impiegata, oltre che in numerose e gustose ricette, anche per la produzione di profumi e cosmetici. Ma anche distillati, saponi, miele, caramelle, canditi, bibite, liquori, infusi, marmellate. Nel periodo di Natale non possono poi mancare i panettoni e i torroni al bergamotto. Prelibati regali da trovare sotto l'albero.
È più di una stola. Il vancale di Tiriolo è un autentico capolavoro di arte tessile. Colorato, tessuto a mano, utilizzato come coprispalla, indossato sulla testa ma anche impiegato come elemento di arredo all'interno di alcune abitazioni.
Si tratta più nello specifico di larghi e pregiati tessuti realizzati al telaio, impreziositi da decorazioni a strisce regolari che seguono motivi e ricami tradizionali. I vancali venivano utilizzati per proteggersi dal freddo, per dare un tocco di eleganza agli abiti in occasioni importanti, per sorreggere i bambini sulle spalle portandoli con sé. Il nome dei preziosi tessuti deriva da "vanca”, ovvero la panca dentro la quale le donne erano solite riporre il proprio corredo. Ancora oggi, a Tiriolo, nel Catanzarese, sono attivi alcuni laboratori specializzati nella realizzazione dei vancali.
Difficile non scovare almeno una pignata calabrese nelle case delle proprie nonne. Autentiche creazioni artigianali che rievocano antiche tradizioni culinarie calabresi e che testimoniano, nello stesso tempo, l'abilità artigianale impiegata per la realizzazione dei contenitori utilizzati per cucinare diversi prodotti, tra questi i fagioli. A caratterizzare le pignate possono aggiungersi sfumature e disegni singolari per rendere ancor più particolare quello che è a pieno titolo un simbolo della tradizione calabrese.
Realizzati con una canna di bambù forata, gli zufoli calabresi accompagnano con il loro suono diversi strumenti musicali tipici della tradizione popolare della regione.
Le canne impiegate per la realizzazione degli zufoli vengono scelte con cura al fine di assicurare un prodotto di qualità. Non si tratta semplicemente di uno strumento musicale, ma di un vero e proprio simbolo della cultura popolare calabrese ancora diffuso in molte comunità.
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