Il coordinatore regionale sente il vento in poppa: «Il programma del centrosinistra è triste, noi ci presentiamo con quello che abbiamo fatto». E sulle aree interne: «Da Bruxelles ai borghi siamo al lavoro per il rilancio»
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Cannizzaro locandina A tu per tu 220925
«Entusiasmo alle stelle, partecipazione e voglia di continuità». Francesco Cannizzaro riassume così la campagna elettorale per le regionali di ottobre di Forza Italia. Intervistato negli studi de ilreggino.it per la video rubrica “A tu per tu”, il coordinatore regionale degli azzurri è soddisfatto di quanto fatto fin qui, che serve anche a riaffermare la volontà di imporsi a furor di popolo forza trainante della coalizione regionale e reggina.
«C'è una partecipazione interessante, questo lo si vede e lo si vince anche dalle nostre storie social, dalle fotografie, in ogni agorà, in ogni piazza dove noi andiamo a raccontare non quello che faremo, ma evidentemente quello che abbiamo già fatto e sulla base di quello che abbiamo già fatto anche quello che abbiamo intenzione di fare».
«L'entusiasmo – dice ancora Cannizzaro – deriva credo dalla credibilità, che diventa anche una sorta di responsabilità che ci attribuiscono nel proseguire un percorso che abbiamo intrapreso insieme al presidente della Regione, ma devo dire ai consigliere regionali, a tutti i quadri dirigenti, ai colleghi parlamentari, che è quella che io definisco oramai la “Rivoluzione Calabria”, che non si può e non si deve arrestare e non si arresterà perché vinceremo le elezioni, lo faremo in maniera anche bulgara, e io credo che avremo delle belle sorprese sotto il profilo politico e anche numerico di attribuzione, di fiducia soprattutto nei confronti di Forza Italia che è al centro della geopolitica regionale, è al centro soprattutto perché traino di una coalizione che è quella del centrodestra, che si accinge a vincere le elezioni, ma soprattutto si accinge a proseguire un percorso di fatti concreti e di obiettivi raggiunti.
Cannizzaro: «Esportiamo un nostro modello di centrodestra»
L’entusiasmo porta Cannizzaro a dire di essere consapevole di aver cambiato anche la geopolitica calabrese, «perché abbiamo coinvolto il territorio e lo abbiamo fatto tramite i sindaci, gli amministratori, quelli capaci, bravi. Abbiamo riacceso anche l'entusiasmo di fare politica, che Forza Italia, viva Dio, è considerato un partito del fare. Secondo me abbiamo creato una sorta di modello che poi è quel modello del centrodestra, un centrodestra unito, forte, è lo stesso centrodestra che sta governando il paese. In Calabria è il modello di centrodestra che non c'è mai stato».
Il coordinatore regionale sente insomma il vento in poppa e continua a caricare la sua squadra: «Questo centrodestra è speciale, è diverso, è innovativo. È nuovo perché è allargato, ma non allargatissimo come questi famosi campi larghi, che include anche tanti non tesserati di Forza Italia e tanti professionisti che nonostante non abbiano una tessera hanno deciso di contribuire con la loro competenza, allora dico che questo centrodestra sarà quel centrodestra che tra qualche settimana si candiderà a guidare ad esempio la città di Reggio Calabria, perché ci candideremo a guidare questa straordinaria città come le altre città chiamate al voto, ma in modo particolare quella di Reggio Calabria che dovrà recuperare, purtroppo, 12 anni del fallimento del centrosinistra, del Partito Democratico, anni di buio, e noi ci vantiamo pure, di essere stati coloro i quali con Forza Italia in modo particolare, ad esserci sostituiti di fatto anche all'attività del centrosinistra, e di una guida come quella di Giuseppe Falcomatà che oggi si candida al Consiglio regionale della Calabria».
Cannizzaro: «Per le aree interne stiamo lavorando da Bruxelles ai borghi»
Cannizzaro rilancia su uno dei temi caldi del dibattito politico, parlando di una nuova visione del territorio calabrese: «Dico sempre che noi cambieremo la Calabria, e la cambieremo, e l'abbiamo già dimostrato in questi 4 anni, però per farlo bisogna cambiare ogni borgo della Calabria, bisogna rivalutare ogni singolo borgo, ogni singola città della Calabria e noi abbiamo operato in tal senso, quindi noi proseguiamo con questa visione di una Calabria straordinaria che deve raccontare le sue potenzialità, le sue bellezze, rilanciare i punti di forza che essa offre e sono straordinari e non è solo il mare e la montagna, ma sono il mare, la montagna, le nostre colline, i nostri borghi, le culture che albergano all'interno di ogni singolo borgo e per farlo bisogna comunque dare stimolo e sostegno anche a chi quotidianamente è chiamato dagli elettori a governare questi processi, penso ai sindaci, agli amministratori locali che, attenzione, sono il vero motore dei territori».
La credibilità e l’affidabilità degli azzurri per il coordinatore regionale sono diretta espressione di una filiera che da Bruxelles con gli europarlamentari arriva fino nel cuore dei territori con sindaci e amministratori locali: «Senza presunzione alcuna credo che noi ci poniamo al cospetto dell'elettorato calabrese con dei fatti che abbiamo realizzato» ripete, ricordando i «4 milioni di passeggeri nella rete aeroportuale unificata calabrese, i 3 miliardi e 800 milioni di euro per trasformare la strada della morte in autostrada, per non parlare degli altri settori strategici, penso all'agricoltura, penso al turismo, penso anche a quel settore delicato dove oggi il centrosinistra sta cercando di farsi la campagna elettorale, alla sanità, dove non abbiamo risolto ancora tutti i problemi, assolutamente, ma si è evidentemente avviato un percorso di risanamento. Ci vuole molto tempo – aggiunge Cannizzaro – perché il gap del passato su questo settore è veramente profondo, però noi dobbiamo colmarlo, lo dobbiamo fare con impegno, con sacrificio, dicendo sempre la verità anche a questi che oggi chiaramente in maniera anche sciacalla stanno cercando di strumentalizzare il settore».
Cannizzaro: «Programma centrosinistra è triste»
C’è in atto anche una polemica latente sui programmi. Sia dall’una che dall’altra parte si dice di non conoscerli, che l’uno è sovrapponibile all’altro, ma solo perché è scopiazzato e che quindi che l’unica idea valida è quella del competitor di turno che critica. Cannizzaro non si discosta molto da questa narrazione.
«Loro hanno scritto tante cose che noi di fatto abbiamo già realizzato, e hanno scritto tante cose, scopiazzato evidentemente tante cose che noi vogliamo realizzare. Le posso sommessamente con grande rispetto dire che non c'è nulla che io possa invidiare del programma di Tridico e del centrosinistra? Perché è un programma molto triste, perché è scopiazzato qua e là, tra le altre cose è un programma figlio e frutto di una maionese impazzita, un fritto misto, un cocktail, con tanti ingredienti che evidentemente non si attaccano tra di loro, e quindi non è buono da bere».
Come se non bastasse, Cannizzaro rincara la dose parlando di un programma che prevede si delle «competenze, ma soprattutto ideali completamente diversi, perché è figlio e frutto di dirigenti di partito che in Parlamento si sputano in faccia, che in Parlamento la pensano completamente diversamente, che votano i provvedimenti in maniera distante e distinta e però oggi si sono ritrovati in Calabria solo con uno scopo: abbattere Occhiuto e il centrodestra, e non con lo scopo eventualmente di governare la Calabria».
Cannizzaro: «Saremo noi il primo partito in Calabria… e a Reggio»
A proposito di supremazia, non soltanto rispetto agli avversari, ma anche all’interno della coalizione di centrodestra, è chiaro che queste elezioni serviranno agli altri partiti per provare a riequilibrare le cose. Di recente, Wanda Ferro, ha chiaramente detto di puntare a fare di Fratelli d'Italia – che alle ultime europee aveva fatto registrare il primato - il primo partito in Calabria. Cannizzaro sfodera la diplomazia, ma dimostra di non voler lasciare neanche le briciole, a nessuno.
«Io ovviamente punto forte, nella qualità di segretario regionale, anche all'interno della coalizione, e immagino sarà così, sul fatto che Forza Italia possa essere il primo partito, in assoluto in questo caso. Però mi consenta di dire che il primo partito dovrà essere il centrodestra, che è unito, che è forte, che ha anche all'interno una sana competizione, come giusto che sia. All'interno di una coalizione che è plurale e che è variegata, ma che è unita con un unico intento, quello di continuare a governare, come stiamo governando il Paese. Su alcuni temi a volte si dibatte, c'è confronto perché la si pensa diversamente, per poi però arrivare ad una sintesi politica che porta al risultato finale. Quello che interessa ai calabresi è il risultato finale, quello di vincere le elezioni, di continuare con questa governance del centrodestra. In ogni caso ritengo che Forza Italia sarà il primo partito, a Reggio, in provincia di Reggio e in tutta la Calabria, perché Forza Italia è il vero punto di riferimento dei calabresi, perché Forza Italia è quel partito che ascolta i territori, perché è l'unico partito in Calabria che di fatto è a contatto tutti i giorni col territorio attraverso i tantissimi amministratori che hanno aderito al nostro progetto, Forza Italia è quel partito che fa politica tutti i giorni, che ha la sede del coordinamento regionale aperta tutti i giorni, che ascolta la gente».
Il coordinatore regionale non nasconde nelle sue parole che tanto dipende anche dagli uomini e dalle donne che lo compongono e va oltre. «Quando mi si ferma in mezzo alla strada per dirmi noi votiamo te, noi votiamo perché vedono Canizzaro, magari vedono Forza Italia e per me è una grande soddisfazione quando la gente spontaneamente dice noi vogliamo votare Forza Italia, perché c'è Canizzaro, perché c'è Occhiuto, ma soprattutto perché Forza Italia lo vedono come il partito che di fatto più negli anni ha realizzato fatti, da Roma».
È chiaro che anche tante cose dette da Cannizzaro siano mosse anche dalla necessità di tenere alto il morale degli azzuri, e uscendo un po' da questo mood chiarisce: «Naturalmente noi puntiamo ad essere il primo partito, poi qualora mai un partito alleato dovesse superarci di un solo voto, siamo comunque contenti, ci dispiace arrivare secondi, perché siamo abituati ad arrivare primi, ma va bene comunque perché in questo momento la partita è di una intera coalizione dove c'è veramente un incastro quasi perfetto, c'è l'intento di vincere le elezioni, ma soprattutto tanta voglia di continuare a governare insieme».