Elezioni Calabria

Regionali, così i partiti aggirano il controllo della Commissione antimafia sugli impresentabili

Liste incomplete, il paradosso di candidati presenti anche in due coalizioni e pochi nomi consegnati mentre domani dovrebbero arrivare i primi responsi. Ma c’è chi già cerca delle scappatoie

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di Francesco Rende
24 agosto 2021
20:00

Era stata salutata come una rivoluzione copernicana, un accordo trasversale tra tutti i partiti per far valutare preventivamente le candidature alle prossime elezioni amministrative e regionali ed evitare così che ci potessero essere degli “impresentabili” candidati alle elezioni. Peccato che, a settimane di distanza dai roboanti annunci dei partiti e delle coalizioni, poco o nulla sia stato fatto. Nella giornata di domani la Commissione Parlamentare Antimafia dovrebbe riunirsi in plenaria e consegnare i primi responsi circa la presenza o meno di candidature imbarazzanti nelle liste, ma sono stati pochissimi i nomi presentati ed in tanti stanno trovando i modi più fantasiosi per aggirare il controllo.

Impresentabili, pochissime le liste consegnate alla Commissione Antimafia

La Commissione Parlamentare Antimafia avrebbe dovuto ricevere delle liste preliminari dai partiti, in particolare dalle forze presenti nella stessa commissione e che hanno modificato il codice di autoregolamentazione sul controllo delle liste elettorali introducendo la possibilità di verificare in anticipo delle liste provvisorie, in modo da avere il tempo di sostituire candidati eventualmente ritenuti “impresentabili”.


Eppure, sono state pochissime le liste pervenute alla Commissione: si parla di più di 500 nominativi, un numero veramente irrisorio se si pensa che andranno al voto la Regione Calabria e centri importanti come Roma, Milano, Napoli e Bologna, solo per dirne alcuni. La stima è che alle sole elezioni regionali calabresi si possano candidare quasi 600 consiglieri, quindi questo la dice lunga su quanto poco sia stato tenuto in considerazione questo appello preventivo. Ci sono stati interi partiti che non hanno sottoposto nemmeno un nominativo alla valutazione, come il Partito Democratico o LEU, in tutta Italia, così come ci sono partiti che non hanno aspettato il via libera della Commissione per diffondere i nominativi, come ad esempio il Movimento 5 Stelle in Calabria, che ha diffuso le sue liste alle elezioni regionali calabresi già da qualche giorno.

I trucchi per aggirare i controlli della Commissione Parlamentare Antimafia

Anche dalla Calabria sono state consegnate delle liste per un controllo preventivo: eppure, anche in questo caso, i partiti sono stati tutt’altro che irreprensibili. Vi sono, infatti, diverse discrepanze tra le liste ricevute e la modulistica consegnata dalla Commissione per l’analisi: in Calabria, come dichiarato dallo stesso Morra qualche giorno fa, sono state consegnate le liste di Coraggio Italia, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Forza Azzurri, Forza Italia, Occhiuto Presidente, Lega, UDC, Tesoro Calabria, Calabria Libera, M5S.

Eppure tra queste diverse sono incomplete: non sono presenti nove nomi da controllare, ma in alcuni casi solo 4 o 5, lasciando diverse caselle vuote da riempire. Potrebbe quindi succedere che la Commissione dia parere favorevole alla lista, ma senza poterla valutare nella sua interezza, lasciando così lo spazio alle coalizioni di poterle “riempire” negli ultimi giorni a disposizione senza la pressione mediatica e l’imbarazzo che potrebbe dare la valutazione di alcuni nomi. La Commissione aveva anche indicato la possibilità di inserire nelle liste non solo i 9 nomi da inserire, ma anche alcuni “panchinari” se così possiamo chiamarli, in modo da avere una valutazione preventiva anche sulle possibili riserve. L’invito, però, pare sia caduto nel vuoto.

I doppioni delle liste e le eccezioni del controllo degli “impresentabili” in Calabria

Pare, tra l’altro, che dalle analisi delle liste emergano dei fatti quantomeno inconsueti: vi sono, infatti, dei nominativi che sono presenti non solo in diverse liste, ma anche in diverse coalizioni. Se la prima evenienza può anche essere probabile (vi sono infatti molti candidati che, per mancanza del proprio simbolo o per motivi di spazio e di calcolo delle probabilità, vengono spostati di volta in volta da un partito all’altro, da una civica all’altra, anche nelle ultime ore), la seconda evenienza è quantomeno sospetta e fa sorridere: ci saranno, quindi, dei candidati che saranno valutati sia in una coalizione che in un’altra, con buona pace del classico trasformismo elettorale alla calabrese.

Vi sono, inoltre, difficoltà che nascono dall’individuazione delle liste: era stato chiesto di inviare i nominativi con data di nascita e codice fiscale, mentre alcuni hanno inviato un semplice nominativo: così facendo, si appesantiscono i carichi di chi deve verificare eventuali omonimie e richiedere i dati alle procure distrettuali antimafia.

Iniziano poi ad emergere le prime “eccezioni”: ieri ad esempio Roberto Occhiuto, candidato governatore del centrodestra, ha detto che faranno dei distinguo e che il reato di abuso d’ufficio non sarò considerato dalla loro coalizione come ostativo alla candidatura. Eppure, il codice di autoregolamentazione firmato dai partiti all’unanimità parla chiaro: come aggirare, quindi, questa regola e non fare la figura di chi a Roma afferma qualcosa ed a Catanzaro un’altra? La soluzione potrebbe essere inserire questi nominativi nelle liste civiche, che non fanno quindi riferimento a simboli presenti in Commissione Parlamentare, o nelle liste del presidente, evitando così spiacevoli imbarazzi romani.

Impresentabili, già da domani forse la prima valutazione

I primi responsi circa l’impresentabilità (cosa totalmente diversa dall’incandidabilità) potrebbero arrivare già nella serata di domani: sarà una prima lista assolutamente parziale e che, tra le altre cose, potrebbe addirittura essere totalmente diversa dalle liste definitive che verranno depositate dalle coalizioni. A quel punto la Commissione Parlamentare Antimafia dovrebbe uscire con una prima comunicazione, che indicherà quanti sono gli impresentabili e come sono suddivisi: nessun nome, almeno pubblicamente, ma solo il numero e il nome della lista che lo ospita.

A seguire inizierà la fase di consegna vera e propria delle liste: da quel momento in poi la Commissione dovrà nuovamente valutare tutte le liste, escludendo i già valutati ma verificando che nei giorni che intercorrono tra la prima e la seconda valutazione non siano emersi elementi che possano modificare le carte in tavola. Insomma, c’è tanto lavoro da fare ancora: domani però potrebbero arrivare i primi responsi, estremamente parziali, sulle poche liste presentate. Vedremo poi se ai proclami di liste pulite continuamente urlati da tutti i palchi e i tavoli degli incontri elettorali seguiranno i fatti o se resterà tutto una nuvola di fumo, l’ennesimo slogan bipartisan urlato da una politica sempre più lontana dai cittadini.

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