Vaccini: richiamo Pfizer e Moderna dopo 42 giorni, sì a seconda dose AstraZeneca

Nuova circolare del ministero della Salute con cui si trasmette il parere del Comitato tecnico scientifico. Obiettivo coprire dal rischio Covid il maggior numero di persone nel minor tempo possibile

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di Redazione
5 maggio 2021
16:40

È «raccomandabile» un prolungamento nella somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRNA Pfizer-BioNtech e Moderna «nella sesta settimana dalla prima dose». Lo prevede la circolare del ministero della Salute con cui si trasmette il parere del Comitato tecnico scientifico in merito all'estensione dell'intervallo tra le due dosi dei vaccini a mRNA. Il Cts rimarca che «rimane una quota significativa di soggetti non vaccinati che, per connotazioni anagrafiche o patologie concomitanti, sono a elevato rischio di sviluppare forme di Covid-19 gravi o fatali». Sulla scorta di ciò, il Cts raccomanda un prolungamento nella somministrazione della seconda dose.

«La somministrazione della seconda dose entro i 42 giorni dalla prima non inficia l'efficacia della risposta immunitaria» e «la prima somministrazione di entrambi i vaccini a RNA conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia Covid-19 grave in un'elevata percentuale di casi (maggiore dell'80%)». Inoltre, «in uno scenario in cui vi è ancora necessità nel Paese di coprire un elevato numero di soggetti a rischio di sviluppare forme gravi o addirittura fatali di Covid-19 - afferma il Comitato tecnico scientifico - si configurano condizioni in cui è opportuno dare priorità a strategie di sanità pubblica che consentano di coprire dal rischio il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile». Il parere, si legge nella circolare, «potrà in futuro essere supportato da ulteriore approfondimento epidemiologico su: letalità per fascia d'età, infetti per fascia l'età (dati correnti delle nuove infezioni), stima degli infetti modellizzata anche rispetto ai dati dello studio di prevalenza».


Nessuna controindicazione richiamo AstraZeneca

I soggetti che hanno ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca senza sviluppare eventi di trombosi rare «non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo tipo di vaccino». Così il parere del Cts trasmesso con una nuova circolare del ministero della Salute. Le trombosi rare risultano infatti essersi verificate solo dopo la prima dose. Tale posizione, afferma il Cts, «potrà essere eventualmente rivista se dovessero emergere evidenze diverse nelle settimane prossime derivanti in particolare dall'analisi del profilo di sicurezza del vaccino nei soggetti che in UK hanno ricevuto la 2/a dose».

Nel parere, il Cts spiega che «sulla scorta delle informazioni a oggi disponibili sull'insorgenza di trombosi in sedi inusuali (trombosi dei seni venosi cerebrali, trombosi splancniche, trombosi arteriose) associate a piastrinopenia, riportate essersi verificate solamente dopo la prima dose del vaccino di AstraZeneca, i soggetti che hanno ricevuto la prima dose di questo vaccino senza sviluppare questa tipologia di eventi, non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo tipo di vaccino».

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