Aspettative deluse

Turismo, la Calabria spinge sulla promozione ma raccoglie solo briciole mentre la Basilicata vola

VIDEO | A fronte di grossi investimenti sul piano del marketing, con spot e celebrazioni di anniversari storici, i risultati non sono esaltanti. Tutte le falle di una comunicazione che non centra l'obiettivo mentre i "vicini di casa" fanno numeri da record (ASCOLTA L'AUDIO)

di Alessia Principe
19 giugno 2023
06:30

Qualcosa (forse) non sta funzionando. Non a fronte di un investimento milionario di una Regione che sulla promozione non molla di un centimetro, e che dovrebbe raccogliere per questo frutti generosi. Se i social ufficiali non sono neppure aggiornati, aggiornatissimi sono i report in cui dalle parti del Dipartimento turistico, si entra nei minimi dettagli, ogni anno, per spiegare come conviene impiegare il bel tesoretto da dividere tra video di promozione, materiale fotografico, partecipazione a fiere ed eventi, testimonial.

Un tiepido sorriso

Già in un rapporto diffuso da Demoskopica, la fotografia turistica restituiva una Regione con un mezzo sorriso davanti all’obiettivo. Niente boom, niente tonfi ma un tiepido aumento del 3,6%, laddove la vicina Basilicata festeggia un invidiabile 22%. A svettare con previsioni a due cifre Molise, Campania e Trentino Alto Adige. Noi dietro. Noi e i famosi 800 chilometri di spiagge, l’Altopiano silano con l’aria più pulita d’Europa, Musei con pezzi d’arte invidiabili, Musei sperimentali conosciuti più nel mondo che qui (come il Musaba), luoghi selvaggi da film western, distanza mare-monti brevissima, chiese bon-bon, Festival letterari. Eccetera. Come dicevamo, qualcosa non va. Ma cosa?


Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Bankitalia, due giorni fa, citando i dati dell’Osservatorio della Regione Calabria, parlando del turismo in Calabria aveva sentenziato: «Nel 2022 le presenze sono aumentate del 28% rispetto all’anno precedente (c’erano ancora gli strascichi del Covid NdR), risultando comunque ancora inferiori di circa un quarto rispetto al 2019 (di oltre la metà la componente straniera)».

Insomma potremmo vedere il bicchiere mezzo pieno, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, in quanto a promozione in Cittadella non si è certo badato a spese. Delle due l’una: o la promozione, per quanto volenterosa non è corretta, oppure questa regione non è così straordinaria.

Do you remember Jova?

Solo un anno fa il web esplodeva di gioia perché la Regione Calabria aveva coperto le spese a Jovanotti. Il cantante a Scilla ha realizzato il suo videoclip “Alla salute”, pezzo girato più nelle Storie di Instagram che in radio. Ci fu una conferenza stampa improvvisata in loco, con tanto di presenze istituzionali e berretti griffati “Calabria Straordinaria” (il brand calabro o contenitore di marketing) e fiumi, fiumi di comunicati stampa e post e hastag su sito regionale e siti correlati.

Chi accolse senza tanta eccitazione la cosa, spiegando che non era una cosa “straordinaria” ma ordinaria, che un cantante girasse un video in una località bella, a Scilla come a Vieste, che valeva la pena essere contenti ma, insomma, senza esagerare, fu tacciato di “invidia” o di essere a digiuno di certi concetti.

Nel frattempo, nelle stanze del Dipartimento turistico, che ha inglobato anche la Film Commission Calabria, guidata dallo stilista Anton Giulio Grande (confermato in sella alla Fondazione), fondi continuavano a essere investiti in altre attività mainstream.

Del video promo, solo un assaggio

Mainstream, ad esempio, come il video promo con Elisabetta Gregoraci che è tornata, dopo l’esperimento di qualche anno fa, come volto della Calabria nel mondo. Dopo il precedente di Muccino, il cui corto fu “spoilerato” dallo stesso regista anzitempo sul web (sul canale Vimeo in particolare, e poi rimosso) e che non è che sia tanto piaciuto (creando una catena di veleni), questa volta il viaggio turistico integrale della Gregoraci, presentato a Milano e Roma ma mai qui, ha concesso al grande pubblico solo un trailer di 30 secondi. Promozione sì, ma con cautela. «Mirata» dicono. Così mirata che neanche si vede. Anche perché a parte sporadici avvistamenti in tv non si sa dove e come e in che spazi stia girando (se sta girando). Insomma, è estate dovremmo trovarcelo ovunque. E invece, no.  

Che fine hanno fatto gli Studios?

E poi c’è il grande punto interrogativo legato ai famosi Studios di Lamezia, da un po’ usciti dai radar di cui abbiamo ultime tracce lasciate a dicembre, cristallizzate nell’importo contrattuale complessivo di € 7.346.880,11 al lordo degli oneri di sicurezza per l’affidamento della progettazione esecutiva. Non proprio bricioline. Chi li gestirà, cosa ne faranno, cosa diventeranno, quando saranno completati... non si sa.

Cronache del Ghiaccio e dei Bronzi

Ma questo è stato anche l’anno delle Cronache dei Bronzi e del Ghiaccio. Dei Bronzi che hanno festeggiato un anniversario importante: i 50 anni dal loro ritrovamento. Sono fra le statue antiche più famose del mondo e, per un soffio non ce le hanno portate via. Video, mostre, stampe, riviste, fiere, eventi dedicati ai due guerrieri hanno infiocchettato le note regionali. «C’è una mole straordinaria di potenzialità in Calabria - aveva detto un anno fa l'ex ministro Franceschini -  non esiste più il turismo solo per vedere le cose ma per viverle. La Calabria ha un patrimonio tutto da scoprire, e in questo patrimonio ce ne è un altro: quello dei Bronzi». Eppure anche questo non è bastato ad affiancarci alla Basilicata che senza tutte queste coste, tutti questi monti, tutti questi anniversari, s’è attestata su un 22% di crescita turistica.

Per non parlare della costosissima pista del ghiaccio che la regione Calabria ha “gentilmente” offerto a Milano a dicembre, perché «basta che se ne parli» e «vanno portati i turisti giù». Di parlare se n’è parlato, non proprio benissimo, e conti alla mano forse tutti questi turisti “giù” non sono arrivati. Insomma un 10% dovevamo rosicchiarlo almeno, magari senza la pretesa di superare le Marche (all’11%) ma almeno fare testa-a-testa con l’Abruzzo. Gli ottimisti, tuttavia, sottolineano come l’era dei tramonti sia finita, vedremo che alba ci aspetta.

Giornalista
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