Il progetto

Ventotto pale eoliche alte come la Torre Eiffel al largo di Corigliano Rossano lungo 17 chilometri di costa

La realizzazione di un mega parco in mare aperto per la produzione di energia elettrica turba pescatori e imprenditori della zona, già scossi dalla nuova industria che verrà installata nel porto da Baker Hughes. Con un’estensione complessiva di 60 chilometri quadrati, sarebbe visibile anche dalla Sila e dal Pollino

733
di Luca Latella
29 novembre 2023
18:16
L’area in cui dovrebbe sorgere il parco eolico secondo il progetto
L’area in cui dovrebbe sorgere il parco eolico secondo il progetto

Un po’ in sordina, un po’ sottotraccia, presto, molto presto, lo Jonio cosentino potrebbe essere “deturpato” visivamente da 28 pale eoliche alte come la Torre Eiffel.

Di un parco eolico offshore si parla – timidamente – ormai da mesi mentre le procedure avanzano. Il progetto, già al vaglio del ministero dell’Ambiente da marzo scorso, ha subito ieri l’accelerata decisiva e da domani, e fino al 30 gennaio 2024 la motonave “Denar Explorer”, battente bandiera turca e una motobarca  “Orca II”, battente bandiera italiana, sono state autorizzate dalla Capitaneria di porto di Corigliano Rossano a svolgere «indagini ambientali finalizzate alla realizzazione del “progetto centrali eoliche offshore” su richiesta della società “Aalea S.r.l.”, in nome e per conto della committente “Nd-Sea One S.r.l.”». Nel provvedimento la Capitaneria vieta l’utilizzo di quello specchio d’acqua interessato dai “mulini a vento”.


Quali acque? Il progetto occupa 59,76 chilometri quadrati di mare, ed è situato a 8 miglia nautiche dalla costa, circa 14 chilometri. Si estende nelle acque antistanti ai comuni di Corigliano Rossano, Crosia, Calopezzati e Mandatoriccio, per una lunghezza di 17 chilometri ed una larghezza di 3.

L’impatto visivo, sarebbe dunque, rilevante. A visionare il progetto preliminare ed i numerosi allegati è facilmente deducibile come le 28 pale eoliche sono visibili dalla Sila, e da tutto l’arco ionico tra Cariati a Rocca Imperiale.

Secondo il progetto, comunque, «tali distanze escludono la percezione “alta” dell’impianto dalla costa calabrese. Infatti, la posizione è tale da garantire un grado di visibilità teorica “media” per le zone che interessano i comuni ubicati nella marina quali Mirto, Calopezzati, Mandatoriccio e Cariati (zone fronte impianto). Un grado di visibilità teorica “bassa” nella zona più interna quale Rossano, Corigliano, Schiavonea, Pietrapaola e Cropalati ed un grado di visibilità teorica “trascurabile” nelle aree più interne e nella restante parte della costa a nord/ovest dell’impianto.

Il progetto

Il progetto, presentato dalla società Nf-Sea One srl con sede a Cosenza, partecipata interamente dalla New Developments srl (società «che vanta una lunga e qualificata esperienza nel campo dell’ingegneria civile e, in particolare, opera da molti anni nel settore delle energie rinnovabili si legge sul progetto preliminare»), prevede la  realizzazione e l’esercizio di un «impianto ibrido per la generazione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica e fotovoltaica, con ubicazione offshore avente potenza complessiva di 540 megawatt, generata da 28 aerogeneratori da 15 megawatt l’uno per una potenza eolica di 420 megawatt e due aree destinate a piattaforme fotovoltaiche galleggianti da 60 megawatt ciascuna, per una potenza fotovoltaica di 120 megawatt, oltre ed un sistema di accumulo elettrochimico onshore avente potenza pari a 100 megawatt e capacità di 200 megawattora».

Negli oltre 59 km2 di mare, sono contemplati due campi fotovoltaici galleggianti da 3 chilometri quadrati ciascuno. Nel progetto le 28 pale eoliche sono ancorate al fondale, profondo in quell’area tra 200 e 350 metri, ed alte circa 160 metri fino al mozzo (la testa rotante) per raggiungere i 270 metri considerando il diametro del rotore, delle pale.L’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici e dalle pale eoliche sarà trasportata a terra con un cavo del diametro di 120 centimetri che si estenderà per 27 chilometri, una buona parte ancorato sul fondale e l’ultima di 5 chilometri interrato, fino a raggiungere l’elettrodotto a terra. «Tutto il sistema è connesso alla rete di trasmissione elettrica nazionale mediante un sistema di reti elettriche marine e terrestri che dallo specchio d’acqua raggiungono il punto di giunzione terra-mare – si legge ancora nel preliminare – e proseguono verso la stazione di trasformazione a terra ubicata nel territorio del comune di Corigliano Rossano (in prossimità della Stazione Elettrica “Se-Rossano”), in accordo alla Soluzione Tecnica Minima Generale rilasciata da Terna S.p.a», ovvero alle spalle della centrale termoelettrica Enel di contrada Sant’Irene, in (eterna) dismissione. L’assemblaggio delle pale eoliche è previsto nel porto di Corigliano.

Caption

I benefici economici

Per come riportato nello studio di fattibilità, «i benefici economici per la società civile in generale sono riconducibili ai servizi operativi e di manutenzione per aziende e lavoratori locali. Per quanto riguarda la gestione e manutenzione dell’impianto, l'occupazione a lungo termine, diretta o indiretta, legata al funzionamento dell'impianto, vedrà infatti circa 250-300 dipendenti a tempo pieno responsabili della gestione dell'impianto, delle attività di sorveglianza in mare e a terra per la sorveglianza della sottostazione onshore. La manutenzione ordinaria richiederà l'utilizzo di un team di tecnici specializzati operanti tutto l'anno. L'attuazione del progetto – è specificato ancora – coinvolgerà anche vari settori produttivi di opere civili (scavi, posa di condotte e riporti, costruzione di sottostazioni elettriche), lavori strutturali leggeri e pesanti, attrezzature di sollevamento e trasporto, impianti elettrici e servizi di trasporto marittimo per merci e personale, nonché la costruzione navale».

Come per l’investimento di Baker Hughes, dunque, i livelli occupazionali potrebbero raggiungere le 250-300 unità.

Il dibattito

Un po’ come sta accadendo per l’insediamento industriale nel porto di Corigliano Rossano in cui la società americana Baker Hughes prevede di fabbricare, verniciare, montare e assemblare moduli di macchinari e componenti ausiliari per la compressione del gas, il parco eolico offshore non sembra ricevere benevolenze maggiori da parte della popolazione. Sono preoccupati un po’ tutti, i pescatori delle marinerie di Trebisacce, Schiavonea e Cariati, ma anche gli imprenditori turistici che prima “offrivano” una skyline mozzafiato del golfo di Corigliano – il bacino d’acqua compreso tra la Sila ed il Pollino – ed ora potrebbero veder deturpato l’orizzonte con 28 pale eoliche alte quasi 300 metri ad intralciare la (spettacolare) visuale. Sostanzialmente, a raccogliere i primi commenti – anche sulle chat di WhatsApp – il parco eolico flottante andrebbe ad intaccare due dei volani economici più importanti del territorio: la pesca ed il turismo.

 

 

 

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top