Dopo la tragedia

Un centro per autistici intitolato a Saverio Corasoniti, il ragazzo morto nell’incendio della sua casa a Catanzaro insieme ai fratelli

VIDEO | Il 22enne affetto dallo stesso disturbo viveva con la sua famiglia nell’appartamento andato a fuoco la notte tra il 21 e il 22 ottobre 2022. Scamparono alla morte solo il padre, la madre e la sorella. Oggi i genitori erano all’inaugurazione ancora immersi nel loro dolore: «Mai più famiglie abbandonate»

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di Nico  De Luca
3 luglio 2023
12:32

Sguardi nel vuoto, occhi senza più lacrime: il lutto totale della famiglia Corasoniti, smembrata nel numero e nell'anima dal terribile rogo del 22 ottobre scorso, è ancora visibile, non solo nel colore nero dell'abbigliamento. I genitori, i nonni ed altri parenti delle tre giovani vittime sono intervenuti alla cerimonia d'inaugurazione del centro polifunzionale autistici intitolato alla memoria del loro Saverio, giovane affetto dallo stesso disturbo, morto intossicato quella maledetta notte assieme ai fratellini Aldo di 15 anni e Mattia di 12.

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Al microfono di LaC Vitaliano Corasoniti, scampato alla morte assieme alla moglie e ad altri 2 figli, si concede uno scampolo di lucidità prima di rischiare lo svenimento appena lasciata la struttura. «In questa giornata ricordiamo la memoria di nostro figlio e spero che nel futuro le famiglie non vengano lasciate abbandonate com'è successo nel nostro caso - ha detto il signor Corasoniti - e voglio ringraziare il sindaco di Catanzaro Fiorita che ha voluto intitolare questo centro a mio figlio. Adesso scusatemi ma non mi sento di dire più nulla», ha concluso accingendosi a spingere la carrozzina sulla quale si sposta la moglie Rita Mazzei.


Più loquace, come aveva dimostrato fin dall'intervento durante i funerali dei nipoti, la nonna Maria Francesca Spina: «Mi auguro che tutti questi ragazzi speciali vengano guardati con occhi pieni d'amore, non con diversità - ha detto prendendo la parola dopo il sindaco Fiorita e l'arcivescovo Maniago - chi non conosce bene questi ragazzi perde un tesoro. Poi a nome di mio nipote voglio la promessa che tutti quelli che cureranno gli ospiti di questo centro li assisteranno con tanto, tanto amore. Troppe volte c'è ignoranza in materia, si pensa che si tratti di giovani scemi: non sono affatto scemi ma anzi tanto intelligenti, meravigliosi. Saverio mi diceva cose bellissime che mi facevano sentire piccola piccola». Un discorso interrotto più volte da un altro parente che ha sottolineato l'abbandono della passata amministrazione verso la famiglia e la vicinanza di quella attuale.

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