Un esercito di 92mila persone alla prova del mercato del lavoro ma i disoccupati in Calabria sono mezzo milione
VIDEO | Tanti sono i profili esaminati dai centri per l'impiego nell'ambito del progetto Gol. Circa 15mila nel settore turistico. L'assessore rilancia il problema del sommerso: «Serve un nuovo patto tra pubblico e privato. Le risorse ci sono, serve l'impegno delle aziende ad assumere»
È un esercito di 92mila persone quello che si appresta ad intraprendere percorsi di formazione o reinserimento lavorativo. Un bacino che, seppur folto, rappresenta solo una piccola parte della ben più ampia e variegata platea di inoccupati che in Calabria raggiunge stime altissime: circa 500mila tra inoccupati e disoccupati.
I corsi attivi
È da qui che si stanno pescando i soggetti da formare e avviare al lavoro attraverso specifici percorsi. Sono 2.160 i corsi attivi, in maggior numero nel settore dei servizi digitali (480), dell'area amministrativa (337) e dei servizi sociosanitari (223). Quelli più gettonati sono di area amministrativa con 204 aule formate, nel settore dell'agricoltura e della pesca (94 aule), dei servizi sociosanitari (88 aule), servizi digitali (72 aule) e servizi turistici (35 aule).
Over 40
Percorsi probabilmente non per tutti agevoli, se si considera che nella platea dei soggetti finora profilati c'è un altissimo tasso di persone in età piuttosto avanzata: il 36,27% del totale tra i 40 e i 54 anni (33mila persone) e altri quasi 15mila che superano i 55 anni d'età. «Il progetto Gol è un ottimo strumento per individuare e orientare i disoccupati calabresi» ha commentato l'assessore al Lavoro della Regione Calabria, Giovanni Calabrese. «Ci sta portando ottimi risultati, stanno iniziando i primi corsi di formazione con l'obiettivo di creare persone qualificate che possano trovare lavoro nelle aziende calabresi».
Turismo, manca la manodopera?
Nel solo settore turistico sono circa 15mila i profili esaminati. Ad esempio, coinvolti nel progetto con l'aspettativa di trovare un posto di lavoro ci sono circa 8mila camerieri, 4.500 cuochi, 1.500 baristi e addetti all'accoglienza. Un rilevante numero di persone dotate di esperienze in un comparto dove si lamenta spesso la carenza di manodopera. Allo scopo di riallineare domanda e offerta, il dipartimento Lavoro ha avviato una rilevazione dei fabbisogni delle imprese calabresi.
La rilevazione dei fabbisogni
«È un percorso iniziato da poco» spiega l'assessore. «In questa fase stiamo ragionando con le associazioni di categoria e con le aziende anche per capire quale sia il reale fabbisogno. Abbiamo molte risorse da mettere a disposizione destinandole sia alla riqualificazione che ad incentivi per nuove assunzioni. Con il dipartimento stiamo lavorando per creare nuova occupazione, siamo convinti che ci siano tutti gli ingredienti per affrontare in modo serio il problema della disoccupazione. Serve però un impegno diverso da parte delle aziende, bisogna superare il problema del sommerso, in Calabria molto serio. Serve una sorta di nuovo patto tra il pubblico e il privato. Le risorse ci sono, serve l'impegno delle aziende ad assumere e creare lavoro vero in Calabria».