Indagini in corso

Neonato trovato morto a Villa, degrado e violenze sullo sfondo di un dramma ancora da chiarire: sentiti i familiari della 13enne

Da quanto emerso, sapevano della gravidanza della ragazzina, affetta da deficit cognitivo. Intanto gli inquirenti non escludono un giro di prostituzione 

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di Elisa Barresi
28 maggio 2024
19:47

È una storia che solo a raccontarla mette i brividi. Nuovi inquietanti sviluppi ha avuto la tragedia che si è consumata a Villa San Giovanni. Gli inquirenti sono sempre più vicini alla verità relativa al ritrovamento di un neonato morto chiuso dentro uno zainetto e abbandonato tra gli scogli. Alla luce delle ultime indiscrezioni, infatti, sembrerebbe che la 13enne ricoverata ieri al Gom per accertamenti e dimessa oggi, avrebbe subito violenza. Il bambino di carnagione mulatta lascerebbe intuire la nazionalità del padre. Ma ciò che più preoccupa è che la ragazzina avrebbe un deficit cognitivo.

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Non si esclude un giro di prostituzione

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e dalla Procura per i minorenni di Reggio Calabria, guidate, rispettivamente, da Giovanni Bombardieri e Roberto Di Palma, stanno proseguendo celermente nel massimo riserbo, considerata la minore età della ragazza coinvolta che sarebbe la seconda vittima di tutta questa triste vicenda. Una vicenda che potrebbe avere se è possibile un risvolto ancora più inquietante se si pensa che non si esclude un giro di prostituzione minorile.


Contesto familiare al limite del degrado

Ad emergere sono notizie sconcertanti su un contesto familiare al limite del degrado. Su delega del procuratore aggiunto Walter Ignazitto e del sostituto Tommaso Pozzati, della Procura ordinaria, e del sostituto della Procura dei minorenni Giuseppe Creazzo, sono state sentite in Questura, oltre la madre, anche altre persone informate sui fatti.

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La famiglia sapeva della gravidanza

Dalle prime indiscrezioni e dai racconti pare che i familiari fossero a conoscenza della gravidanza della ragazzina che quest’anno frequentava la terza media. Anche la frequenza a scuola è sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti.

Al momento non viene esclusa alcuna pista. Potrebbe esserci addirittura la connivenza di qualche medico o sanitario in grado di aiutare la giovane durante il parto. La gravidanza sarebbe terminata prima del termine intorno alla 34 settimana. Il punto resta sempre il medesimo e si comprenderà all’esito dell’autopsia effettuata oggi. Il neonato era già morto quando é stato dato alla luce o il decesso è sopraggiunto successivamente? Sul corpo del piccolo è stato disposto anche l'esame del Dna per chiarire l’identità del padre.

 

 

 

Giornalista
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